Molti passeggeri a bordo dell’unità veloce di appartnenza della "Bluvia" rimasero infortunati. Quella sera stessa, una terza nave passeggeri “Zancle”, nell’attraversare lo Stretto secondo l’ordinario servizio di linea, rimase coinvolta nel sinistro, causando una situazione piuttosto particolare di incrocio di tre navi.
A seguito di quell'incidente, gli armatori del "Segesta" e della "Susan Borchard", diedero vita a ad un comune e paritetico approccio di gestione e definizione dei reclami presentati nei confronti delle due unità, in vista di una successiva ripartizione delle rispettive responsabilità nella collisione a seguito di lodo arbitrale od accordo transattivo, ipotesi quest’ultima che ha avuto, infine,attuazione.
Successivamente, Il sinistro diede origine ad ampi dibattiti circa l’organizzazione del traffico marittimo nello Stretto di Messina, portando all’emissione di diverse regole e procedure finalizzate ad aumentare la sicurezza ed evitare situazioni di potenziale pericolo nella navigazione all’interno dello Stretto di Messina.