«L’arte del depistaggio: i Partiti…in senso cerebrale»

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Giuseppe Manfredi del MoVimento 5 Stelle Messina all’indomani del successo elettorale ottenuto dal movimento nelle ultime amministrative.
«La mia anima scientifica, da sempre, mi ha portato a considerare i numeri come un qualcosa di incredibilmente bello. I numeri possiedono caratteristiche di semplicità che li portano ad essere affascinanti.
Purtroppo essi possono essere “manipolati” in modo tale da apparire in modo dissimile da ciò che rappresentano, vengono caricati di significati, ragionamenti, filosofie. I numeri sono numeri.
Il mio mentore universitario diceva: “Bisogna fare attenzione con i numeri perché, se stressati a dovere, possono dire ciò che vogliamo”. Saggio. All’indomani delle amministrative del 6 – 7 Maggio 2012 il valzer dei numeri elettorali è bello che iniziato. Ovviamente non ha perso nessuno, ovviamente hanno vinto tutti. Chi è andato male (diciamo scomparso?) come il PdL dichiara “Beh, pensavo peggio” (Berlusconi dixit), chi è andato bene (sembrerebbe un po’ tutti…) sale già con l’immaginario sui Colli del potere. Ma analizziamo qualche numero. Verona: Tosi stravince con il 57.4%, Bertucco arranca dietro con un 23% scarso ed il nostro Benciolini si piazza terzo 9.5% con i suoi 12.000 voti scarsi. La differenza sembra enorme. I Partiti continuano a dirigere i giochi. Ma i numeri, ripeto, vanno analizzati in modo onesto. La Lega Nord inneggia a Tosi come salvatore della (loro) Patria. Peccato che prenda 13.000 voti (10.7%), il resto (la fetta più grossa) è portata dalle 5 liste civiche “alleate”, soprattutto quella che porta proprio il nome del Sindaco (osteggiata apertamente dall’Umberto prima delle elezioni) con 45.000 voti. Il PD menoelle ne prende addirittura di più (18.000), ma si allea male: Idv (3.200) e SeL (2.200) restano al palo, sotto lo sbarramento del 5%. Considerando i soldi che questi Partiti spendono per ogni campagna esattoriale (elettorale se preferite), contro gli spiccioli usciti dalle proprie tasche dal MoVimento5Stelle, direi che è un ottimo risultato, non credete?
Genova: anche qui troviamo il Doria che si presenta con un carretto di Liste Civiche, con il PDmenoelle+IdV+SeL che frutta un bel 48.31%. SeL dichiarerà nella serata del 7 Maggio “Abbiamo vinto con il nostrouomo”. Beh, considerando che il partito della Fabbrica riesce a prendere 11.606 voti (2.000 in meno di IdV e addirittura 15.000 in meno della Lista Civica portante il nome di Doria) risulta un modo quanto mai strano di considerare il termine “VITTORIA”. Ed il MoVimento? Paolo Putti anche lui, ovviamente, da solo prende la bellezza 32.516 voti! Più di SeL ed IdV messi insieme! Parecchio di più! Ma l’alleanza si sa, serve.
Parma: in questo caso i numeri sono eclatanti anche se guardati distrattamente. Il “nostro” Pizzarotti, con i suoi 14.000 voti (19.5%), se ne va al ballottaggio con Bernazzoli, presentatosi anche lui con 4 Liste Civiche e PDmenoelle+IdV. Anche in questo caso, a parte il Partito del cambiamento di Bersani (giovane e rampante politico nazionale), tutto il resto risulta tristemente al di sotto dello sbarramento, vedi IdV al 2.9%. Comacchio: riporto questo perché molto interessante. Difatti qui il candidato del MoVimento 5 Stelle Marco Fabbri prende più voti di tutti 1.980 (22.28%), contro i 1.400 del PDmenoelle; anche qui però Pierotti raggiunge un confortevole 36.5% grazie a 3 Liste Civiche e UdC (che porta in cassa addirittura 230 voti!!).
Ci fermiamo qui con i numeri, per oggi. Sperando che anche voi abbiate colto la loro bellezza “nuda” e che non vi facciate abbindolare dalle chiacchiere da salotto televisivo dei partitici. Basta leggere nella semplicità dei numeri».
Giuseppe Manfredi MoVimento 5 Stelle Messina