La risalita era già iniziata lo scorso anno – secondo l'assessore all'Ambiente, Daniele Ialacqua – quando Messina era all'ultimo posto della classifica di Legambiente sull'ecosistema urbano (con dati riferiti al 2014). Una sensazione confermata dalle 14 posizioni guadagnate quest'anno (con dati riferiti al 2015), quando Messina ha superato le corregionali città metropolitane di Palermo e Catania. "Un segnale sull'inversione di tendenza che si era già manifestata negli anni scorsi – dice Ialacqua -. Contribuiscono a fare migliorare la classifica i dati sull'energia rinnovabile, sulla qualità dell'aria (che dopo anni ritornano ad essere rilevati grazie alla sinergia comune-provincia), la raccolta differenziata (più del doppio di quella rilevata due anni fa), la capacità di depurazione (dato riportato errato lo scorso anno)".
Al di là dei dati – prosegue l'assessore – "bisogna anche sapere leggere gli indicatori dell'indagine di Legambiente e distinguere tra gli indicatori di pressione e di stato, che misurano gli impatti delle attività economiche e degli stili di vita dei cittadini sull'ambiente, dagli indicatori di risposta, che misurano le politiche intraprese dagli enti locali. Messina confema anche quest'anno i ritardi della nostra città, in linea con numerose altre realtà urbane meridionali, negli indicatori più influenzati da fattori economico-sociali e stili di vita (consumi idrici, consumi idrici, qualità dell'aria, produzione pro-capite rifiuti, tasso di motorizzazione), mentre continua a migliorare la sua posizione proprio negli indicatori di risposta, che risultano avere quasi tutti un trend di crescita positivo: dispersione della rete idrica, capacità di depurazione, raccolta differenziata, trasporti, isole pedonali, energie rinnovabili, mentre peggiora l'incidentalità stradale. Insomma, un'onda lunga, lenta ma continua, che si confida possa presto crescere e 'travolgere' le cause annose dei ritardi della nostra città e rendere Messina una città ecosostenibile".