MESSINA – E’ definitiva la condanna alla professionista messinese denunciata da un cliente per aver trattenuto parte delle somme che l’imprenditore le aveva versato per pagare tasse e altri adempimenti.
La Corte di Cassazione non ha ammesso il ricorso del difensore, l’avvocato Antonello Scordo, confermando così la sentenza di colpevolezza emessa dalla Corte d’Appello di Messina a ottobre scorso. La Suprema Corte li ha condannati anche ad un’ammenda di 3 mila euro, le spese legali e 4 mila euro da rifondere alla parte civile.
I giudici di secondo grado avevano confermato la condanna a 2 anni per la commercialista Giovanna Scattareggia e il collaboratore Guido Arceri, entrambi 62enni, processati per appropriazione indebita e condannati anche a pagare una provvisionale di 140 mila euro alla parte civile, assistita dall’avvocato Fabrizio Alessi.
Dietro la sentenza c’è la storia di un imprenditore del settore trasporti, loro cliente, che ha denunciato come tra il 2015 e il 2017, la consulente avrebbe trattenuto circa 160 mila euro dal conto della vittima. Anziché pagare tasse, bollettini, adempimenti vari, avrebbero trattenuto le somme. Le cartelle esattoriali hanno però cominciato ad arrivare puntualmente al cliente, che alle richieste di chiarimento si sentiva rispondere più o meno: “Ci pensiamo noi, ora sistemiamo tutto”.