Economia al collasso. Commercianti che “muoiono” sotto il peso delle tasse. I numeri della crisi del commercio messinese sono devastanti e fotografano una realtà che giorno dopo giorno precipita nel baratro. A metterli sul piatto è Confcommercio che lancia l’allarme e chiede un intervento massiccio della politica, in modo da costruire azioni positive per rilanciare il settore.
“Nel 2015 hanno chiuso i battenti 1.015 aziende solo nelle città di Messina, mentre quelle che hanno aperto solo multinazionali, con una saldo decisamente negativo. Abbiamo prospettato il problema alla Commissione alle Attività Produttive nella speranza che l’amministrazione comunale potesse avere contezza della grave emorragia che sta interessando il settore del commercio, ma ancora una volta l’assessore al ramo, Patrizia Panarello, ha disertato questa mattina l’incontro” spiega il presidente Carmelo Picciotto.
La Confcommercio intende portare sul tavolo dell’amministrazione comunale le proposte per fermare la grave crisi che sta annientando i piccoli imprenditori, fino ad oggi autentico motore dell’economia cittadina. La nostra associazione, rispetto ad una crisi senza precedenti, propone di avviare una politica volta al supporto dei piccoli esercenti, mediante l’applicazione di tasse locali che rispettino i principi costituzionali.
“L’amministrazione invece di andare incontro alle esigenze dei commercianti sta continuando a vessarli con pagamenti esosi dei tributi. La mancata revisione dei regolamenti (come Cosap e Pubblicità) nel periodo della crisi, di fatto sta creando un clima che scoraggia la piccola impresa. La Confcommercio di fronte all’atteggiamento di assoluta chiusura di Palazzo Zanca, intende avviare una serie di iniziative volte alla mobilitazione dei piccoli imprenditori del commercio e dei servizi”.
Riguardo all'assenza di oggi però l'assessore Panarello precisa di avere trasmesso nota giustificativa dovuta a motivi di salute, presa in carico stamani alle ore 8.21 dall'ufficio Commissioni consiliari. “Pertanto – ribadisce Patrizia Panarello – tali affermazioni appaiono assolutamente pretestuose ed infondate”