Quasi tutte le scuole superiori resteranno chiuse, mentre gli istituti comprensivi saranno soggetti a limitazione e quindi ai doppi turni. Questo secondo l'ordinanza del sindaco Cateno De Luca, a seguito dei report tecnici presentati dagli uffici comunali e provinciali.
Se n'è parlato in sede di V Commissione consiliare “Scuola e Politiche Culturali”, presieduta dal consigliere Pietro La Tona, che è anche preside dell'Istituto Minutoli-Cuppari-Quasimodo. C'erano anche le dirigenti Broccio, della scuola Gaetano Martino, Greco, della San Francesco di Paola, e Leonardi, del liceo Seguenza.
"La turnazione – secondo La Tona – è uno strumento di difficile realizzazione perché comporterebbe oneri finanziari per la gestione del personale scolastico, la perdita di finanziamenti per i progetti che non si potrebbero realizzare e, soprattutto, la riduzione del tempo scuola ad una percentuale tale da non consentire la validazione dell’anno scolastico. Anche per le scuole superiori, il proposto inizio ad ottobre, con recuperi a giugno, di cui parla il sindaco, non appare realizzabile tenuto conto che la data degli esami di stato è fissata a livello nazionale e non è modificabile”.
Dagli incontri col presidente della Regione, è emersa soltanto la necessità di costituire un’unità di crisi che nel giro di qualche anno possa risolvere il problema dell’edilizia scolastica in tutta l’Isola. Rimane però urgente il caso Messina.
"Il sindaco ha fatto bene a porre il problema – prosegue La Tona -, ma lo avevo già avvisato del fatto che sarebbe stato comunque il Comune ad essere chiamato a trovare le soluzioni”.
La Commissione, pertanto, ha deliberato, all’unanimità, di chiedere al presidente del Consiglio comunale la convocazione urgente di una seduta straordinaria del civico consesso per porre all’ordine del giorno la difficile situazione delle scuole messinesi, invitando il sindaco, l’assessore alla pubblica istruzione, i dirigenti dei settori interessati, e chiedendo anche la partecipazione della prefetta di Messina. “Non appare possibile, infatti, – ha concluso il presidente La Tona – lasciare le scuole chiuse, né dare l’impressione che la questione sicurezza si possa risolvere solo con una proroga dell’obbligo delle certificazioni. Necessita, invece, o trovare edifici alternativi o effettuare le verifiche reali di staticità e sicurezza antincendio per quelli esistenti”.