Il torrente Bisconte-Catarratti è stato al centro della seduta di oggi della V commissione consiliare. I consiglieri hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli ingegneri Bartolotta e Mellini, responsabili del progetto di riqualificazione, che hanno spiegato che il progetto è tecnicamente esecutivo. Nino Carreri striglia l'amministrazione. Daniela Faranda non nasconde qualche timore.
Un’opera che si attende da anni. Anni scanditi da innumerevoli richieste di intervento, di timori e preoccupazioni, di impegni e promesse, di pericoli. La messa in sicurezza del torrente Bisconte-Catarratti nel tempo è diventata una sorta di chimera, tra mille difficoltà, le lungaggini burocratiche, gli intoppi legati ai finanziamenti. Sia sotto il profilo viario e infrastrutturale per la tanto agognata copertura che risolverebbe le annose problematiche di viabilità, sia sotto il profilo igienico-sanitario per i mancati interventi di bonifica che trasformano anche il torrente in un’autentica bomba ad orologeria, nel tempo però sono stati tanti a tenere sempre altissima l’attenzione. E ancora oggi la bonifica del torrente Bisconte-Catarratti resta una priorità nell’agenda politica della città. Di questo si è discusso oggi a Palazzo Zanca, durante la seduta della IV commissione consiliare. I consiglieri hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli ingegneri Bartolotta e Mellini, responsabili del progetto di riqualificazione, è stato fatto il punto sull’iter che sta seguendo l’operazione e la buona notizia è che finalmente si dovrebbe essere vicini alla tanto attesa messa in sicurezza di un torrente che da sempre è stato definito una bomba ad orologeria.
"Esprimo grande soddisfazione – ha sottolineato il consigliere comunale del Pdr, Nino Carreri – nell'apprendere che finalmente il progetto di riqualificazione ambientale del torrente Bisconte Catarratti è considerato un progetto tecnicamente esecutivo e che dopo gli adempimenti autorizzativi di rito si potrà finalmente procedere alla cantierizzazione di un'opera importantissima per le popolazioni del territorio”. Per Carreri però adesso bisogna fare attenzione a non far calare l'attenzione per non vanificare gli sforzi profusi dall'equipe di progettazione interna del Comune. “L'attesa quarantennale non può certamente essere penalizzata da un carenza organizzativa della Regione che attraverso i suoi uffici deve procedere al rilascio delle autorizzazioni VIA e VAS. Né, tantomeno, è ipotizzabile che il Comune se ne stia a guardare”.
Quindi una strigliata all’amministrazione, affinché adesso metta in moto le necessarie procedure per centrare l’obiettivo. “Sono certo – ha concluso Carreri- che l'amministrazione sino ad oggi attenta a prendersi solo i meriti di un lavoro sviluppato da quellicheceranoprima accompagnerà l'avvio della cantierizzazione attraverso una riorganizzazione dell'ufficio preposto alla direzione lavori di un'opera che di questi tempi sarebbe da considerare epocale”.
In campo anche la consigliera del Nuovocentrodestra Daniela Faranda che già nelle scorse settimane aveva espresso grande soddisfazione per il finanziamento ottenuto nell’ambito del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, dopo aver toccato con mano in che condizioni sono costretti a vivere i residenti della zona. La Faranda però condivide alcune delle preoccupazioni del collega Carreri e teme che la disorganizzazione e la carenza di personale degli uffici regionali possa pregiudicare fortemente la conclusione dell’iter in tempi brevi. La capogruppo Ncd ricorda che il progetto è stato inviato alla Regione Siciliana il 13 luglio 2013 e giace da 25 mesi presso gli uffici dell'assessorato regionale in attesa del parere sulla procedura VIA, quindi ribadisce l’importanza del ruolo che deve giocare l’amministrazione comunale per evitare che si sprechi altro tempo o peggio altre risorse.