I primi dubbi erano stati sollevati poco dopo la sua nomina (vedi correlato). E a quanto pare non accennano a placarsi gli interrogativi sull’ingaggio del nuovo direttore generale dell’Atm Giovanni Foti. A tornare all’attacco è il consigliere comunale Daniele Zuccarello che dopo l’arrivo in città del torinese Foti si è subito messo in moto per capire quanto costerà questa operazione alle casse di Palazzo Zanca. Il compenso di Foti era stato reso noto già nel giorno della conferenza stampa di presentazione del nuovo dg che per un anno di lavoro in Atm guadagnerà in totale 90 mila euro, cifra inferiore rispetto a quanto incassava l’ex direttore Claudio Conte. Era stato però subito spiegato anche che a questi 90 mila euro si devono sommare alcuni benefit che non erano stati ancora quantificati. E Zuccarello è partito proprio da qui per capire in cosa consistono nel dettaglio questi benefit e soprattutto a quanto ammontano. Il consigliere dei Progressisti democratici ha dunque spulciato la delibera n. 98 del 2014 siglata dal commissario Domenico Manna per individuare alcuni costi sostenuti per l’incarico affidato a Giovanni Foti. Così Zuccarello ha scoperto che sono stati inseriti 900 euro mensili, per 12 mesi, quale costo dell’affitto di un appartamento al Residence San Martino e altri 18 mila euro per l’acquisto di una autovettura in leasing. Nulla si evince, invece, relativamente ai costi di viaggio e vitto. “Sarebbe lecito sapere a quanto ammontino” commenta il consigliere che ha indirizzato un’interrogazione al Sindaco Accorinti e al commissario Manna.
I dubbi del consigliere però vanno oltre il puro aspetto economico di questa operazione. Molte le perplessità sul rapporto poco chiaro che lega Atm alla torinese Gtt. “Si parla di collaborazione tra le due Aziende, ma non si ha conoscenza dell’esistenza di alcun contratto o protocollo d’intesa che ne regoli il rapporto. E’ doveroso da parte di un’Amministrazione che si professa paladina della trasparenza, rendere edotto il Consiglio Comunale e i cittadini degli atti, modalità e direttive con cui procede alla gestione delle proprie partecipate”.
Come già aveva scritto nelle scorse settimane, per Zuccarello anche la stessa nomina di Foti è attraversata da una fitta nube di dubbi. “In primis il sistema con cui si è proceduto alla sua assunzione che, a differenza di quanto previsto dallo Statuto dell’Atm, il cui art 19, comma 1, recita: la Direzione e la responsabilità gestionale dell’Azienda sono affidate al Direttore Generale, nominato a seguito di pubblico concorso, bandito dal Consiglio di Amministrazione con l'intervento di almeno quattro Commissari oltre al Presidente. Foti è stato, invece, nominato su espressa indicazione Gtt, come si evince dalla delibera commissariale n. 90/2014. Ma non solo, la sua stessa compatibilità con l’incarico è discutibile in virtù dell’art. 28 del medesimo Statuto, secondo cui “La qualità di dipendente dell'Azienda è incompatibile con l’esercizio di qualsiasi professione, impiego o commercio, nonché con ogni incarico retribuito”.
Zuccarello avrebbe anche voluto visionare il contratto d’ingaggio, di cui non si conoscono i dettagli, sebbene abbia presentato regolare richiesta della delibera commissariale n. 92, che esplica i punti di questo contratto. “A tutt’oggi la stessa, inspiegabilmente, non è stata esibita e risulta “sigillata” nella stanza del Direttore Generale, che si trova nella sua città natale e il cui rientro in riva allo Stretto avverrà in data imprecisata. Pertanto, per averne visione o copia, bisognerà attenderne il ritorno, come riferito dal direttore amministrativo. In contraddizione con la normativa stessa sulla trasparenza degli atti, non è neppure possibile consultarla sul sito dell’Azienda, che stranamente nelle pubblicazioni di quelli che sono “atti visionabili “ si è fermato alla delibera n. 91/2014, pubblicata il 18 giugno, quando la “delibera inquisita” era già stata emessa. Ritengo assurdo che in un’Azienda pubblica, le delibere e gli atti vengano chiusi nel cassetto di un dirigente” ammonisce Zuccarello.
Per tutti questi motivi il consigliere chiede di avere delucidazioni circa il contratto o protocollo d’intesa che regola il rapporto tra ATM e GTT, da una parte, e Comune di Messina e Comune di Torino, dall’altra. Chiede di avere copia della delibera con il contrattod’ingaggio del Direttore Generale; di essere informato circa l’esistenza dei rapporti che, ad oggi, legano Foti alla GTT di Torino; di conoscere le spese relative al viaggio e al vitto del direttore Foti.
F.St.