Sui lavori al porto di Tremestieri è la deputata regionale Bernardette Grasso a rivolgersi al Presidente Crocetta e agli assessori alle infrastrutture Pizzo e all’ambiente Croce e “sposa” la tesi che punta alla concessione dei poteri speciali al prefetto. L’esponente forzista ricorda le tappe che hanno portato alla realizzazione dell’approdo a sud per fronteggiare l’emergenza del traffico pesante.
“il progetto di ampliamento adeguamento e gestione del porto di Tremestieri- scrive la Grasso- necessitava per la realizzazione, di una accordo tra l’Autorità Portuale di Messina e la Regione Siciliana, in particolare, bisognava regolare la cessione da parte della regione delle aree a sud del porto, nelle quali realizzare quattro invasature, oltre alle due sulle quali in atto insiste il porto di competenza dell’Autorità portuale, permettendo una gestione unitaria del Porto senza il pagamento di oneri di concessione alla regione. Un accordo di massima prevede che degli 80 milioni necessari alla realizzazione dei lavori di ammodernamento ampliamento del Porto, si facciano carico rispettivamente per 20 milioni la Regione Siciliana, per 15 milioni l’Autorità Portuale, per 35 milioni a carico dello stato attraverso un mutuo con la banca belga Dexia. Mentre, sono allo studio le soluzioni per l’individuazione delle somme mancanti paria 10 milioni di euro.”.
La deputata sottolinea la necessità, da tutti condivisa, che vi sia un’unica stazione appaltante e ricorda come la Regione sia indisponibile ad occuparsi della fase di approvazione del progetto “ sembrerebbe che da più parti, si stiano esercitando pressioni sul Ministro delle Infrastrutture affinché vengano concessi i poteri speciali al Sindaco di Messina. A detta di parecchi esperti e tecnici, la realizzazione dei lavori per le problematiche di natura ambientale, rendono il sito non idoneo a diventare la porta di ingresso e/o di uscita via mare principale della Sicilia, infatti, l’area a causa di frequenti mareggiate è a rischio insabbiamento condizione che rende necessaria e frequente la realizzazione di costosa attività di dragaggio. In passato si era intrapreso un progetto per risolvere il problema con la famosa “Via del Mare”, che avrebbe dovuto collegare le Autostrade al vero Porto naturale di Messina, ma del progetto già al tempo finanziato, non si è realizzato neanche un metro”.
In base a tutte queste considerazioni e premesse Bernardette Grasso chiede al governo regionale se consideri l’ampliamento del porto l’unica soluzione per risolvere il problema del traffico pesante e per crear un punto di imbarco e sbarco da e verso la Sicilia per le merci e i mezzi e se, “alla luce delle dichiarazioni di indisponibilità a gestire in prima fila i lavori ammodernamento, adeguamento e l’ampliamento intenda adoperarsi, per quanto di propria competenza affinché il Ministero delle infrastrutture, nel caso in cui si dovessero conferire poteri straordinari, individui nella persona di Sua eccellenza il prefetto di Messina l’eventuale commissario unico”.