REGGIO CALABRIA – «Giuseppe Falcomatà? non voglio parlarne, né a livello politico né a livello umano». Con questo gelo micidiale l’ex consigliere comunale delegato a Grandi eventi e Feste mariane Mario Cardia annuncia nella cornice della ‘Sala dei sindaci’ di Palazzo San Giorgio il suo passaggio dalla maggioranza di centrosinistra (Reset prima, Democratici progressisti poi) all’opposizione con l’Udc, che vede così rinascere dopo 11 anni il gruppo dello Scudocrociato a Palazzo di città.
Davanti a decine di persone, ma se è per questo anche al segretario metropolitano della Lega Franco Recupero e al capogruppo leghista al Comune Peppe De Biasi, protagonisti assoluti della conferenza – insieme a Cardia, all’artefice del ‘rinascimento 2022’ dell’Udc Paolo Ferrara e al coordinatore provinciale dei giovani udiccini Gianni Sarica – due figli di problematiche legate alla gestione di spazi fisici e infrastrutture immateriali di Palazzo San Giorgio: il caldo bestiale e le enormi difficoltà nel collegamento tecnico col segretario regionale del partito Flavio Cedolia (peraltro in predicato d’entrare nella giunta Occhiuto da sottosegretario, una volta che debita riforma dello Statuto regionale avrà rimesso in campo questa figura istituzionale).
Costretto a limitarsi a un messaggio il segretario nazionale Lorenzo Cesa, costretto a spostarsi all’ultimo momento a Cagliari per la scomparsa dell’82enne ex deputato e storico leader dell’Unione di centro in Sardegna Giorgio Oppi, stroncato da una pancreatite.
«La scelta dell’amico Cardia, che ha avuto il coraggio di lasciare i comodi scranni della maggioranza per passare a quelli, molto meno confortevoli, dell’opposizione ci lusinga e rende evidente che non s’è trattato di un passaggio dettato da interessi personali» bensì da «una convinta, ancorché sofferta, scelta di campo».
«Questo è un progetto politico serio e forte», ha rilevato Cardia, che non ha mancato l’occasione di evidenziare la difficile situazione dei circa cento lavoratori ex “legge 15” ed ex “legge 31”, alcuni dei quali erano presenti in Aula. Stabilizzati a 12, 13 o 14 ore questi lavoratori di fatto percepiscono meno di 500 euro al mese: l’obiettivo, ha spiegato Cardia, è approdare a una stabilizzazione a 26 ore, come da mozione già avanzata e votata in Assemblea.
Ferrara, per parte sua, gli ha “dato appuntamento” fra una settimana: se entro sette giorni non ci saranno state significative novità positive per questi lavoratori, «a partire dal consigliere comunale Cardia metteremo in atto tutte le opportune iniziative politiche e di lotta» per strappare risultati adeguati.
«Siamo forti dei nostri valori e forti della nostra storia», ha fatto presente Ferrara invocando un forte applauso per la new entry Cardia, il cui nuovo percorso centrista ha uno scopo maestro: «Attuare tutte le politiche necessarie per migliorare la qualità della vita a Reggio Calabria… E oggi non è molto difficile farlo», ha ironizzato l’ex pri.
La sedia vuota al tavolo dei relatori ha ‘chiamato’ automaticamente le rinnovate domande sulla possibile pronta adesione ‘eccellente’ dell’ex vicesindaco e poi vicesindaco metropolitano Armando Neri – come si ricorderà, detronizzato contestualmente al vice a Palazzo San Giorgio Tonino Perna dal sindaco Giuseppe Falcomatà una manciata di minuti prima della sospensione di Falcomatà e dello stesso Neri ai sensi della ‘legge Severino’ per la condanna in primo grado nel processo ‘Miramare’ – a rimpolpare le fila del gruppo udiccino al Comune.
Le parole di Cardia e Ferrara al riguardo sono state da un lato attendiste (visto che non c’è una dichiarazione espressa dell’interessato; Neri ha anzi fatto sapere d’essere in una sorta di ‘pausa di riflessione’, legata anche al perdurare della temporanea sospensione dalla carica di consigliere e consigliere metropolitano), dall’altro iper-aperturiste, sia nel senso di guardare con estremo favore a questo scenario, sia nel senso di far capire che «è praticamente fatta».
E questo, pure per il riferimento di Paolo Ferrara: «La sedia vuota? Ne abbiamo messo ‘solo una’, ne servirebbero molte altre per rappresentare tutti gli ingressi che rafforzeranno l’Udc di qui a qualche mese… Vi assicuro che in queste settimane di chiamate ne abbiamo avute tante, tante, ma tante, da ogni parte delle forze politiche indistintamente. Saremo noi ad analizzare persone, professionisti, amministratori più adeguati al progetto di rigenerazione che pone alla base d’ogni scelta la condivisione dei nostri Valori, delle nostre idee e della nostra storia».
Restano il feeling politico e il legame d’amicizia notori tra Neri e Cardia, che ha sottolineato: «Chi pensa che la mia azione politica sia solitaria, si sbaglia di grosso», ricordando fra l’altro – a proposito di precari – come sia stata determinante nel recente passato l’azione di Armando Neri per la stabilizzazione di 104 Lsu-Lpu a Palazzo San Giorgio.
E il consigliere comunale neocentrista ha sottolineato anche «l’enorme rispetto per la magistratura» dell’amico Armando Neri, che solo a sospensione venuta meno, pertanto, «si determinerà e opererà le sue scelte. Chiaramente, io non vedo l’ora di riabbracciarlo».
«Ora, più vicino a Matteo Salvini che a Enrico Letta? No, la mia è una scelta nell’interesse della città», ha rilevato Cardia, che poi ha aggiunto strali all’Amministrazione comunale in carica. «Falso che ogni ‘Estate reggina’ sia stata presentata in ritardo: l’anno scorso ero io il delegato ed è stata presentata perfettamente nei tempi, il primo giugno, mentre quest’anno ogni associazione che ha inteso partecipare al bando, per aderire è stata costretta a lavorarci su per una settimana. E poi l‘inconcludenza sui progetti React e Cis, per non parlare dei ‘capricci’ di un sindaco facente funzioni che si preoccupa d’essere inserito nella locandina della presentazione delle iniziative relative ai Bronzi anziché dei problemi di Reggio… Mi fermo qui solo per pietà», ha aggiunto Mario Cardia con ulteriore asprezza.
Per parte sua, il presidente del Consiglio comunale di Platì ha ribadito che i confini politico-ideologici sono labili e assai poco graditi ai cittadini-elettori. «Da qualsiasi forza politica arrivino idee e progetti validi, noi li sosterremo. I problemi sono problemi, come tali li vogliamo affrontare: oggi è Reggio che deve vincere. Non saremo noi ad alimentare personalismi e rancori, ma soprattutto – così Ferrara – non ha senso porre steccati partitici o di coalizione: sono lontanissimi da ciò cui pensa veramente chi oggi per fare la spesa paga il doppio di pochi mesi fa, mentre il suo stipendio è rimasto uguale».
Restano alcuni ‘paletti’: l’apparentemente solidissima alleanza col centrodestra su scala nazionale, l’endorsement organico rispetto al centrodestra e alla giunta Occhiuto in ambito calabrese, le elezioni che fra una manciata di settimane ‘costringeranno’ le varie politiche da un lato a una campagna elettorale flash, dall’altra a una rapida – e, si spera, credibile – composizione delle liste per le Politiche.