A Palazzo San Giorgio, il Consiglio comunale su tributi locali e Pnrr si apre circa un’ora e mezza dopo l’orario previsto delle 11,30 perché, spiega il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Marra, «i consiglieri di minoranza hanno chiesto una Conferenza dei capigruppo per fissare una sessione di preliminari d’Aula».
Si rivelerà un preambolo interminabile, di circa un’ora.
In apertura, Carmelo Romeo (La Svolta) ha fatto riferimento alla quasi concomitante manifestazione di alcune famiglie con bambini afflitti da disturbi dello spettro autistico: «Abbiamo scritto all’Asp affinché si riconoscesse con urgenza il diritto di queste famiglie al rimborso delle spese sanitarie: non è giusto che queste persone attendano oltre. Ma visto che neppure la precedente protesta è risultata sufficiente a sbloccare la situazione, auspico che questo Consiglio esprima pubblicamente la sua vicinanza e faccia tutto quanto in suo potere affinché l’Asp con la massima tempestività si accolli queste spese».
A seguire, il vicesindaco metropolitano e consigliere comunale di Reset Armando Neri ha fatto un riferimento “largo” al supporto alle imprese da parte dell’Amministrazione come pure allo sblocco dei finanziamenti di un’opera attesissima come il Museo del mare, incluso nel Recovery Plan fra gli attrattori culturali. Per l’opposizione, l’ex candidato sindaco ed esponente leghista Nino Minicuci è tornato sulla questione-brogli e sulla richiesta di un supplemento d’indagine da parte della Procura reggina: «Sindaco, lei mi sembra un lord inglese: distaccato, che se ne frega della situazione… tanto, alla fine la colpa è sempre degli altri. Si professa democratico, ma in realtà non lo è stato mai: e se lo fosse stato, se non fosse attaccato “a Vinavil” alla poltrona, alla luce della gravità della situazione si sarebbe già dimesso. Questo – ha scandito Minicuci, dopo aver ricordato alcune delle accuse che vengono mosse rispetto al regolare svolgimento delle Comunali dell’ottobre scorso, non ultimo il frangente che persino diversi morti “abbiano votato”, ovviamente tramite spregiudicate persone vivissime – dovrebbe portarla a dimettersi, caro sindaco, se lei davvero avesse a cuore il rispetto delle regole, perché a Reggio è stata uccisa la democrazia».
Da Nino Minicuci anche un richiamo a un puntuale inizio dei lavori d’Assemblea (ma è stata proprio la minoranza, rammenta Marra, a chiedere la capigruppo), ma pure al mancato varo della Commissione di controllo sulla Ragioneria: «E forse qualche ragione c’è, vista la mancanza d’atti a corredo dei murales per il 25 aprile e di fatture regolarmente liquidate rispetto ai servizi di trasporto dei rifiuti». Fra i tanti temi toccati, la rinnovata richiesta di una discussione d’Aula sul new look di piazza De Nava.
Un altro ex aspirante alla poltrona di primo cittadino, Saverio Pazzano (La Strada), ha fatto presente che «l’etica pubblica prende forma nei modi pubblici; e rispetto a un’Amministrazione, si riflette anche nelle scelte relative all’ascolto. In questo senso, la richiesta di tanti corpi sociali d’essere ascoltati sul nuovo volto che prenderà piazza De Nava riguarda la volontà d’avviare un dibattito al riguardo e di prendervi parte, un desiderio forte di cittadinanza che l’Amministrazione credo non debba disattendere. Non entro nel merito del progetto, ma del metodo, che non può che essere d’ascolto e di condivisione».
Dopo la fine del suo intervento, però, Pazzano chiede formalmente al segretario generale «di pormi come assente. Avrei voluto votare a favore del “Recovery al 70%” e a difesa delle categorie in difficoltà dall’inizio di questa pandemia. Voglio esprimere anche il mio sostegno ai bambini autistici, e saremo con forza a fianco dell’iniziativa delle loro famiglie. Ma lascio l’Aula, e chiedo di risultare d’ora in poi assente alla seduta, perché ritengo irrispettoso che da sei mesi 160 famiglie della nostra città, mi riferisco agli assistenti educativi, non ricevano lo stipendio. Ancor oggi non è chiaro perché non siano stati erogati lo stipendio di dicembre 2020 e il Tfr 2019-2020: mi dichiaro dunque assente, com’è assente l’Amministrazione comunale su questo tema».
Il capogruppo di Forza Italia Federico Milia, sempre nel perimetro dei preliminari, ha rilanciato all’attenzione dell’assessore al Welfare Demetrio Delfino la proposta dei genitori d’alunni disabili dell’Agedi di trasformare gli assegni dedicati al trasporto dei propri figli in un servizio vero e proprio.
Rispetto poi al Recovery Fund, ha ribadito l’opportunità di condividere un ordine del giorno unitario. «Ma abbiamo pure pensato che su piazza De Nava occorra un Consiglio comunale “aperto”: impensabile stravolgere il cuore di Reggio senza coinvolgere ufficialmente gli storici, le nostre Università, gli Ordini professionali», evidenzia Milia.
Nicola Malaspina (Reggio Attiva) evidenzia che «c’è bisogno della vicinanza del Consiglio comunale tutto» rispetto ai bambini autistici, «per cui mi metto a disposizione di Carmelo Romeo e del presidente Marra per qualsiasi tipo d’iniziativa vogliano intraprendere».
Il tema-cardine nell’intervento di Malaspina riguarda però «l’identità, parola-chiave ascoltata tante volte in questi mesi in Commissione e in Consiglio. Se è così importante, come si può pensare di trasformare piazza De Nava senza prima un passaggio in Consiglio comunale, senza ascoltare le urla delle associazioni non schierate politicamente ma di diverso tipo e sensibilità?». E legge poi le parole di Pasquale Amato («Quanto di più lontano dalle mie convinzioni politiche»): «Una storica bella piazza non si cambia per modernizzarla: si fa di tutto per preservarla e migliorarla senza stravolgerla» in modo, chiosa Malaspina, di trovare un giusto equilibrio tra progresso e memoria.
Il consigliere comunale del Pd e metroconsigliere delegato Peppe Marino, dal canto suo, insiste sull’esigenza d’accelerare nelle procedure vaccinali: «Inaccettabile non riuscire a utilizzare appieno i vaccini che ci vengono mandati. Vogliamo vincerla o no, questa guerra al Covid? In tutti i tg, ogni giorno, si sottolinea come la Calabria sia ultima come utilizzo dei vaccini…». Poi però Marino entra nel merito dei presunti brogli elettorali: tutti stiamo seguendo l’inchiesta, «aspettiamo che la magistratura chiuda le indagini e ci dica una parola di verità, ma credo sia scorretto invitare il sindaco alle dimissioni – afferma l’ex assessore, rivolgendosi a Minicuci –; in caso, va rivolto a tutti noi, in quanto eletti alle ultime Comunali. Se siamo delegittimati, lo siamo tutti». Rispetto al Pnrr, esaltate le rassicurazioni di Mario Draghi sull’agognato finanziamento dell’Alta velocità da Roma a Palermo: «Bisogna essere certi però che non sia cambiato in corso d’opera in qualcosa di diverso. Se davvero si riuscirà ad arrivare nella Capitale in 3 ore grazie ai moderni treni che vanno a 300 kmh, si apriranno nuove prospettive per la Calabria e la Sicilia».
«Progetti sulla mobilità? A quanto pare, ci sono responsabilità precise del Comune», ha affermato Massimo Ripepi (Fdi) ribattendo all’ultima parte del consigliere dèmocrat Marino. E poi ha ribadito le proprie preoccupazioni per l’inesatta consistenza delle somme spese per i murales; mentre per il Waterfront Ripepi ha contestato ad Armando Neri d’aver a suo tempo, da vicesindaco, dichiarato «non strategica» l’opera.
C’è spazio ancòra per un altro meloniano, Demetrio Marino, per concordare con il quasi omonimo del centrosinistra sull’esistenza, in città, di un problema-vaccini che però in Consiglio a oggi non è stato mai trattato: e Marino chiede venga trattato in una seduta “monotematica” già alla prima occasione. Resta «Ma se oggi il nostro “braccio destro” Castore è in sciopero e non lavora perché non vengono pagati gli stipendi, non vengono erogati neppure i servizi essenziali».
Esauriti i preliminari, c’è spazio alla richiesta di un’inversione all’ordine del giorno: sùbito dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, su richiesta di Mario Cardia approvata quasi all’unanimità (non da Minicuci e Ripepi), si discuterà della richiesta d’assegnare al Mezzogiorno una quota ben maggiore dei fondi previsti dal Recovery Plan.
Nel frattempo che vengono registrati i voti, via Rete civica tutti i reggini possono nitidamente ascoltare una voce ben riconoscibile, forse di un consigliere comunale che bisbiglia a un altro: «Che cazzo te ne fotti? Non hai le palle!». Cose che capitano: la tecnologia non è bella di per sé, ma anche in base a come si usa.