Caro Fabrizio
Ho letto con molta attenzione ciò che hai scritto. Condivido la tua rabbia davanti a certe situazioni che, è innegabile, possono spesso risultare come tu le descrivi. Anche io sono stato uno studente ed anche io sono stato fuori per perfezionare i miei studi… ma sono tornato nella mia Messina, che amo profondamente. Permettimi di non condividere alcune tue affermazioni. Sostieni che a me, forse, importa poco di ciò che accade della nostra città, perché da universitario questa non è di mio “stretto interesse”… così scrivi. Ebbene, sappi che ho deciso di candidarmi proprio perché la penso in modo esattamente contrario. Ho deciso di candidarmi, di metterci la faccia, perché non possiamo sempre dire che le cose vanno cambiate, migliorate ed allo stesso tempo aspettare che altri lo facciano al posto nostro. In questa assunzione di responsabilità mi piace riaffermare l’orgoglio di appartenenza ad una comunità accademica che nella stragrande maggioranza dei casi ha avuto a Messina un ruolo trainante nella cultura e nella dialettica e che deve continuarlo ad avere con sempre maggiore vigore.
Tutta la mia storia personale, la “gavetta” che ho fatto senza l’aiuto di parenti o amici, fatta di periodi all’estero, la mia volontà di costruire qualcosa di nuovo, l’impegno che ho sempre avuto nel portare avanti progetti nuovi nell’interesse della collettività, ogni singola esperienza vissuta fino ad oggi mi ha portato con convinzione a prendere questa decisione.
E’ importante però che ci si creda. Bisogna credere che tutto è migliorabile. Soprattutto alla tua età. Io sono un inguaribile ottimista e pretendo da me più che dagli altri. Ho un sogno che spero possa realizzarsi. Unire esperienza ed innovazione. Unire voci ed intenti. Fare un lavoro di squadra.. tornare ad essere orgogliosi di ciò che ci appartiene.
Cordialmente
Giuseppe Vita
IN ALLEGATO LA LETTERA INVIATA DA FABRIZIO AL PROF.VITA