“Come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta, come una luce che si accende e il mondo mi guarda. E in ogni stadio c’è una storia, Il timore, l’amore. La fine di una vita, il principio di altre mille. Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo. E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero. E in ogni stadio c’è la musica tutta la notte…..”
Ed al San Filippo per il concerto ad intonare “Lo stadio” e gli altri successi di Tiziano Ferro c’erano 40 mila persone, provenienti da tutta la Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia.
Proprio su queste note l’artista, che non ha mai smesso di ringraziare il “suo pubblico” che tanta strada ha fatto per applaudirlo, ha spiegato le tante difficoltà nell’organizzare un tour dovendo fare i conti con una serie di ostacoli e carenze di stadi disponibili. La tappa di Messina del tour “Il mestiere della vita” infatti è stata l’unica per tutta la Sicilia.
Tutto esaurito per il concerto a lungo atteso, con centinaia di fans che hanno raggiunto la città dello Stretto anche due giorni prima dell’evento e che hanno atteso per ore ed ore l’apertura dei cancelli.
Lui, nel ribadire che è emozionato ogni volta che torna nell’isola, ha accontentato il suo popolo con i brani indimenticabili del suo repertorio. Sere nere, Stop dimentica, Perverso, Non me lo so spiegare, Incanto, il Regalo più grande, Imbranato, Ti scatterò una foto, Per dirti ciao, E fuori è buio, Potremmo ritornare, L’amore è una cosa semplice. Il concerto si è concluso con Tiziano Ferro sotto una cascata d’acqua e di applausi in modo suggestivo.
Applausi ed emozioni dentro il San Filippo, proteste e denunce fuori. Perché se il concerto è stato un successo non altrettanto si può dire per quanto accaduto fuori.
Parcheggiatori abusivi (leggi qui) più volte denunciati da automobilisti ed autisti di pullman (provenienti da Sicilia, Calabria e Puglia) inferociti per le intimidazioni subite e per essere stati costretti a pagare soldi per parcheggiare nel suolo pubblico (due persone sono state arrestate dai carabinieri del pool che controllava i casi di abusivismo).
Ma a scatenare proteste sono stati anche i venditori ambulanti e soprattutto i prezzi (una bottiglia d’acqua anche 4 euro).
Il concerto è finito a mezzanotte ma gli spettatori sono rimasti imbottigliati nel traffico per due ore prima di poter uscire da quello che è diventato un “budello” infernale.
Scenario che già si era verificato in occasione del concerto di Vasco.