PALERMO – Non c’è il filone che riguarda Messina tra le carte dell’inchiesta della Procura di Palermo sui concorsi truccati all’Università, sfociata ad aprile scorso nell’arresto di padre e figlia, rispettivamente ex chirurgo e docente e chirurgo in servizio al policlinico Paolo Giannacone di Palermo.
Gli inquirenti palermitani hanno concluso gli accertamenti e notificato l’avviso di chiusura delle indagini a 21 indagati, i due arrestati ed altre 19 persone tra medici, docenti e agenti. Stralciata invece la posizione di Leonardo Gulotta, specializzando a Messina. Inizialmente sospeso, il Riesame aveva revocato l’interdizione e poi l’obbligo di firma.
Resta indagato invece il padre Gaspare Gulotta e Mario Adelfio Latteri del Dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche, principali protagonisti dei fatti scoperti dai Nas dei Carabinieri, che hanno svelato i retroscena di cinque concorsi, secondo l’accusa pilotati. Tra gli indagati inizialmente nel mirino, anche un docente ordinario allora in servizio a Messina, componente di una commissione d’esame.