Gli interventi sono durati meno del previsto e la città non ha sofferto i disagi che si temevano. Oggi il presidente dell’Amam Leonardo Termini ha fatto il punto sulla situazione dei lavori a Calatabiano: «Non c’è stata alcuna crisi, è stato un intervento di straordinaria manutenzione programmato. Poteva diventare una crisi perché abbiamo visto che la condotta era molto ammalorata, ma abbiamo agito subito. In passato erano stati fatti 16 o 17 interventi per coprire le fessure che si erano aperte. I terreni sui quali si posa l’acquedotto Fiumefreddo sono argillosi e lo spessore della condotta si riduce gradualmente. La sostituzione si è conclusa, ora ci sono le opere di sistemazione e protezione della condotta perché, essendo un terreno particolarmente argilloso, andremo a creare dei letti di pietrame per evitare che le piogge possano creare problemi".
Per mettere in sicurezza definitivamente l'acquedotto, come più volte detto, servono 6 milioni. "Un budget che al momento non abbiamo disponibile – prosegue Termini -. Abbiamo depositato il progetto di mitigazione delle vulnerabilità alla Regione ed è stato inserito nel Masterplan. Con ciò che stiamo mettendo in atto, per esempio per il recupero crediti, potremmo avere la disponibilità di pianificare manutenzione straordinaria condivisa con il Comune. In previsione dell’arrivo dell’autunno siamo in assoluto pericolo sia sul fronte di Calatabiano che su Forza d’Agrò, la città deve saperlo. Per quanto riguarda Calatabiano ha tutto in mano la Protezione civile regionale e se non si passa alla sistemazione definitiva di quel fronte noi non possiamo stendere la condotta che ci porta la fornitura necessaria per la città. I tubi dovevano essere provvisori, per 4 o 5 mesi, invece sarà passato più di un anno. Il progetto è stato approvato ed ha un costo di 1 milione e 700mila euro ma non sono ancora stati reperiti tutti i fondi necessari per andare a bando. Su Forza d’Agrò avremo i progetti entro fine mese, realizzeremo una nuova condotta con l’assoluta precisione che il caso impone ma è chiaro che non possiamo farci carico di interventi importanti su fronti scoscesi come in quell’area. Abbiamo inviato una nota in cui rappresentiamo lo stato di fatto e chiediamo un tavolo istituzionale in cui si possa stilare un cronoprogramma preciso per dare certezza sull’unico acquedotto che abbiamo e che porta l’acqua a Messina. Ricordo sempre che abbiamo l’Alcantara ferma da 6 anni, Siciliacque si era impegnata a fare dei lavori nell’aprile scorso, abbiamo due bypass provvisori ma non possiamo vivere di provvisorietà, dobbiamo vivere usando le nostre infrastrutture. Ci è stato detto che entro dicembre questa condotta si farà, restiamo sempre in attesa. Mi spiace dirlo, in questo momento la Protezione Civile regionale ha mancanza di fondi, ma se Amam non avesse avuto le risorse per questi interventi cosa facevamo?».
Guarda al futuro con maggiore tranquillità l’assessore Sergio De Cola: «Mi sento sereno perché si sta lavorando programmando le manutenzioni. Abbiamo chiesto che nel Masterplan vengano inseriti tutti i fondi necessari per mettere in sicurezza l’acquedotto a seguito dello studio fatto da Amam, questi fondi sono in parte a carico regionale e in parte a carico cittadino, speriamo di averne presto la disponibilità».
Marco Ipsale – Francesca Stornante