Dissesto o àncora di salvezza? Dopo l’incontro palermitano alla Corte dei Conti, il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, si è detto “moderatamente ottimista” in attesa dell’esito ufficiale. “Il Comune di Messina – ha affermato Coglitore – chiederà di accedere al Fondo di rotazione antidissesto previsto dal decreto 174/2012 recentemente modificato che fa rientrare Messina tra i possibili beneficiari del fondo messo a disposizione dal Governo”.
L’organo di controllo dovrà valutare la situazione finanziaria del Comune, alla luce dell’incontro e della relazione redatta dall’area economica di palazzo Zanca. A Palermo, erano presenti anche il dirigente del dipartimento programmazione e bilancio, Giovanni Di Leo, e il commissario del Comune di Messina, Luigi Croce.
E il commissario Croce, oggi pomeriggio alle 16, terrà una conferenza stampa, nella sala Falcone-Borsellino di palazzo Zanca, in cui farà il punto della situazione finanziaria comunale. Croce è di parere opposto rispetto a quello di Coglitore: “Oggi è una crisi economica, sociale ed occupazionale che sta travolgendo la città – ha detto Croce – basti ribadire che la maggiore istituzione della città, il Comune, non è in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti, di far fronte agli impegni assunti con i fornitori, di garantire adeguatamente i servizi pubblici essenziali. Il pericolo del dissesto è dietro l’angolo. Qualche giorno fa siamo stati convocati dalla Corte dei Conti per dar conto della situazione. Abbiamo spiegato lo stato dell’arte e tentato realisticamente di allontanare il pericolo, ma sono pessimista e dobbiamo passare agli interventi concreti per provare a scongiurarlo: tagliare gli sprechi, correggere le cose che non funzionano, modificare i comportamenti che si sono rilevati perdenti e così via. Per far ciò, però, nessuno può chiamarsi fuori. E’ indispensabile che tutti (istituzioni, politici, forze sindacali) si rimbocchino le maniche, e, accantonando diversità di appartenenza o di opinioni, offrono il proprio contributo per affrontare e risolvere i non facili problemi da risolvere. Solo così sarà possibile salvare questa città da un dissesto che sarebbe un dramma sociale di proporzioni incalcolabili”.
Intanto il Movimento 5 Stelle di Messina rende nota la propria posizione in merito alla vicenda: “La speranza di evitare il default è ormai ridotta al lumicino, non si tratta di una scelta politica, ma di un fatto tecnico da appurare secondo parametri di legge ben definiti. Se la Corte dei Conti riscontrerà questi parametri negativi, riteniamo che questo passo, seppur drammatico, vada fatto ora. L’eventuale dichiarazione di dissesto avrà l’indubbia conseguenza di:
– Adempiere ad un atto dovuto per legge poiché il bilancio comunale non è in alcun modo giustificabile, e proseguire sulla strada attualmente percorsa significherebbe eludere in modo pesante la legge senza di fatto avere alcuna possibilità di recupero, ed aggravare in modo sempre più pesante una situazione finanziaria ormai insopportabile;
– Rendere visibile, certificata ed ascrivibile “la responsabilità” del fallimento alla classe politica e dirigenziale che in questi anni ha gestito la città;
– Garantire maggiore serenità di lavoro alla macchina pubblica, liberandola dall’assillo dei pignoramenti e creditori;
– Obbligare l’organo amministrativo comunale a concentrarsi unicamente sulle necessità reali della città”.
(Ma. Ip.)