MESSINA – “L’addio alla cedolare è un colpo mortale anche per i commercianti messinesi, già in gravi difficoltà per la crisi dei consumi e per le tasse”. A puntare l’attenzione sulla delicata questione è Alberto Palella, presidente di Confesercenti Messina. Palella parla di un provvedimento che arriva in un momento in cui si fa di tutto per contenere i costi. Con l’abolizione dell’aliquota agevolata – incalza – gli affitti saliranno alle stelle e gli esercenti dovranno fare i conti anche con questo problema. Le piccole imprese e i negozi di vicinato rappresentano la linfa dell’economia, e senza di loro le città muoiono”.
Il presidente Confesercenti va presto oltre e fa notare che “a Messina si abbassano troppe saracinesce per non riaprire più e questa decisione sarà il colpo di grazia”.
Palella auspica che il governo “ci ripensi e che attui la proposta di Confesercenti nazionale di ripristinarla con una correzione: l’accesso alla cedolare secca va subordinato alla concessione di un canone concordato al locatario. Mentre prima non c’era garanzia che i beneficiari dell’agevolazione concedessero un risparmio alle attività commerciali, con la variazione suggerita si diminuirebbe il costo del provvedimento e si giustificherebbe il ‘sacrificio’ dell’Erario. In tale modo si recupererebbero i negozi sfitti, favorendo anche il decoro del centro città. I negozi aperti sono luci accese, se le spegniamo favoriamo il buio e dunque il degrado”.
L’ultima manovra finanziaria sarebbe ad avviso di Confesercenti la prova che si va in direzione opposta ai tanto richiesti interventi finalizzati a risollevare le condizioni dei commercianti e dei piccoli artigiani. Nello specifico il riferimento è alla cancellazione della proroga per la cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali, aliquota agevolata introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 per i nuovi contratti di locazione. Dapprima era stata confermata anche per il 2020. “Ma poi – spiega Confesercenti Messina – è stata inaspettatamente annullata”. (Carmelo Caspanello)