E’ stata fermata dalla Squadra Mobile la donna che ha sferrato la coltellata alla spalla alla messinese Ylenia Bonavera durante una rissa a Catania, mercoledì sera scorso. La trentaquattrenne Daniela Agata Nicotra si è presentata spontaneamente ieri sera in Questura accompagnata dal difensore, l’avvocato Giovanni Chiara. Adesso è nel carcere di Piazza Lanza in attesa della convalida dell’arresto da parte del giudice per le indagini preliminari.
La 34enne ha spiegato ai magistrati Fabrizio Aliotta e Michela Maresca la sua versione dei fatti, raccontando di conoscere Ylenia da molto tempo e di aver litigato con lei, quella sera, perché voleva convincerla a smettere di assumere droghe. Poi la discussione è degenerata e, in un incrocio del quartiere di San Cristoforo, è partita la coltellata. La 34enne ha parlato di legittima difesa: Ylenia aveva una bottiglia e l’avrebbe aggredita, ferendola al viso.
Una tesi che la Procura di Catania sta ora passando al vaglio, e che non convince del tutto i magistrati, a lavoro per approfondire il legame tra le due, forse legate da una relazione sentimentale. Sul posto ieri sera al Scientifica ha trovato e sequestrato una lama di coltello nero, la lama da cucina che Daniela ha confessato di aver usato e che teneva in auto, andata alle analisi per rilevare le impronte digitali e altre tracce, e alcuni ciuffi di capelli. Acquisito anche il video, girato da alcuni passanti e pubblicato dal sito Meridionews, che immortala l’intera rissa.
L’accusa per la spogliarellista è di omicidio, almeno per il momento.
Ancora da chiarire la causa esatta della morte della giovane messinese, che nel 2017 sopravvisse al tentativo dell’ex di bruciarla. Il medico legale Cristoforo Pomara ha eseguito un primo esame sul corpo della ragazza, stabilendo che la ferita alla spalla è più profonda di quanto apparsa inizialmente in Pronto Soccorso, al momento del ricovero. Potrebbe quindi essere concausa della morte di Ylenia, insieme agli effetti del mix di droga e alcol scoperti dagli esami tossicologici. A dire di più in questo senso, però, sarà l’autopsia ordinata dalla Procura.
Intanto la madre di Ylenia è andata a Catania per poter vedere la figlia ed attende la fine degli accertamenti medici per riavere il suo corpo e darle l’estremo saluto. “Non le hanno fatto vedere il corpo della ragazza”, racconta l’avvocato Rosaria Chillè, che le assiste, e che rivela: “L’ho sentita qualche settimana fa, era tornata a Catania dopo una parentesi lavorativa fuori Sicilia, avremmo dovuto incontrarci ma non si è presentata”.