Doveva essere un portale simbolico, al centro della città, in piazza Cairoli. Secondo il progettista, l’arch. Sebastiano Fulci, era la prospettiva mare monti, perché “guarda” da un lato verso il porto storico, dall’altro verso le colline peloritane. Un’idea difficile da comprendere e poco gradita a molti messinesi. Nessuna utilità pratica ma solo estetica, in una città in cui si fa fatica a mantenere in buone condizioni anche ciò che è basilare. Ed infatti i pilastri sono corrosi dalla ruggine, anche se la struttura è ancora ben salda.
Il giudizio di Missione Messina è ancora più duro: “E’ obiettivamente insignificante, inutile e antiestetica”. Si legge nell’ordine del giorno predisposto dal consigliere Daniele Zuccarello, che ha l’obiettivo di avanzare una proposta progettuale per trasformare la pensilina in una “piazza sopra la piazza” e impegnare il sindaco e la giunta a concretizzare l’ipotesi prescelta.
In realtà il progetto era già stato presentato dall’ing. Nico Galatà e “sposato” da 36 consiglieri comunali nel marzo 2011, primo firmatario Sebastiano Tamà, ma non c’era stato alcun seguito. “La struttura è anti estetica – dice l’ex consigliere Tamà -, si era pensato anche di rimuoverla ma servivano 200mila euro. Invece di spendere soldi a vuoto, meglio spenderli per rigenerare. La spesa prevista era di circa 1 milione e 200mila euro, per una nuova opera che darebbe luce alla piazza, con due ascensori trasparenti, i pannelli fotovoltaici e un tetto calpestabile e panoramico. A suo tempo incontrai Gianfranco Miccichè, che era sottosegretario del Cipe, ma mi disse che non c’era la possibilità di ottenere fondi pubblici. Abbiamo così pensato ad un project financing ma il progetto, ad esempio, poteva anche essere inserito nel Masterplan”.
Secondo il progetto dell’ing. Galatà, la struttura potrebbe essere recuperata parzialmente, con un rinforzo dei pilastri e la realizzazione di altri portanti accanto. Una struttura a vetri, a 12 metri di altezza, con una sala da adibire a ristorazione, convegni o mostre. “La ‘graticola’ non piace ai messinesi – conclude l’ing. Galatà -, quindi ho pensato di usare il piano superiore per una sala multiuso, doppie scale, ascensori e una copertura al di sopra delle fronde, che consente la vista a lungo raggio. Non è solo un disegno, ma un calcolo tecnico che regaliamo alla città”.
(Marco Ipsale)