Turismo, Taormina deve offrire di più. Idee e progetti dei candidati a sindaco

TAORMINA. I turisti a Taormina soggiornano sempre meno. Dalla classica settimana si è passati a tre giorni e mezzo. Da aprile a settembre il Corso Umberto pullula di turisti. Poi il letargo, sino alla primavera. Tenere aperte le attività commerciali in inverno, nella capitale siciliana del turismo, può essere addirittura dannoso a livello economico. Il turismo è cambiato. E la stessa Taormina deve sforzarsi per offrire di più. E soprattutto innalzare l’asticella della qualità. Parlare di destagionalizzazione può apparire addirittura riduttivo se non si hanno le idee chiare. Idee che passano dalla valorizzazione del Palacongressi. Ma nemmeno questo potrebbe bastare. Sono tanti e svariati i temi sul tavolo del rilancio di un settore vitale per la Città del centauro. Parecchi i problemi da risolvere. Altrettanti i progetti che dovranno vedere la luce per far sì che questa risorsa non si affievolisca. Il tema del turismo è stato al centro del confronto tra i tre candidati a sindaco alle amministrative di domenica prossima: Mario Bolognari (La nostra Taormina), Eddy Tronchet (M5s-Una nuova Taormina) e Salvo Cilona (Taormina bellissima). Un incontro pubblico, organizzato dall’Associazione commercianti taorminesi (l’Act) e dall’associazione Albergatori con l’obiettivo di mettere al centro del dibattito e delle politiche della prossima Giunta comunale il rilancio e lo sviluppo economico di Taormina. Ai lavori erano presenti il presidente e vicepresidente Act Antonino Scandurra e Pietro D’Agostino e il presidente degli albergatori Italo Mennella. Quasi due ora di dibattito senza particolari sussulti. Tocca a Tronchet fare da apripista. Fa notare che “il turismo in Sicilia è cresciuto, soprattutto nel trapanese e nel ragusano. Da noi gli ospiti si riducono perché non offriamo abbastanza. Bisogna puntare ad un turismo di qualità, culturale, ambientale. Puntare su mercati emergenti per fare solo numeri non ha senso”. “Le condizioni per un turismo di qualità – sostiene Cilona – ci sono tutti come dimostrano gli 11 alberghi a 5 stelle e i 21 a quattro, molti dei quali stanno lavorando per arrivare alla quinta stella. I mercati mediorientali ci guardano con interesse e parliamo di un segmento ricchissimo. Ma chi viene qui vuole serenità e non vuole soprattutto caos. E’ per questo che pensiamo di allargare la zona a traffico limitato. Allo stesso tempo intendiamo elevare il target di negozi con griffe importanti”. Ad avviso di Bolognari “per avere un turismo di qualità bisogna avere servizi di qualità, soprattutto quelli che deve offrire il Comune, partendo dall’ordinario. Mi riferisco ad esempio al carico e scarico delle merci, alla pulizia, alla sicurezza. E in questa direzione l’allargamento della Ztl diventa fondamentale. Un turista di qualità – chiosa Bolognari – non viene a Taormina per fare la passeggiata sul corso. Quella la fa in mezzora, massimo un’ora. Il turista di qualità vuol guardare anche altro, a partire dai musei. E noi abbiamo diversi palazzi storici da valorizzare… Inoltre il turismo deve creare posti di lavoro, far sì che i nostri giovani non debbano fuggire dalla loro terra”. Il Palacongressi è stato tra gli argomenti clou del dibattito. “Il Comune non può gestirlo in house – taglia corto Cilona – serve una società adeguatamente preparata. E poi in questa sfida va coinvolta la Regione”. Bolognari evidenzia la necessità di un bando pubblico per la gestione. “Su 365 giorni, tolti due mesi all’anno di stop per gli interventi necessari, si potrebbero riservare 250 giorni ai congressi e 50 per spettacoli. Compresi quelli di Taormina arte e del Festival del cinema che andrebbe spostato in un periodo più consono. Il turismo congressuale – sottolinea Bolognari – deve essere comunque organizzato in sinergia con gli albergatori in quanto bisogna fare i conti con i posti letto”. Tronchet auspica “una soluzione locale nella gestione, anche attraverso l’Asm. Nel rispetto della legge, dovremmo trovare le professionalità in Sicilia”. L’attenzione viene poi puntata su una cattedrale nel deserto: il campo da golf, a ridosso dell’Alcantara. “Per una città come Taormina – risponde Cilona – è una priorità. I lavori sono iniziati e si sono arenati. L’impianto potrebbe fare rete con quello di Castiglione. Si potrebbe creare un circuito interessante”. “Dopo 16 anni – prosegue Bolognari – ci troviamo di fronte ci troviamo dinanzi a difficoltà che non sarà facile superare. Parliamo di un investimento da 80 milioni di euro. Bisogna sedersi con l’attuale impresa per capire cosa sta accadendo. Si tratta di una chance in più”, Fuori dal coro la voce di Tronchet: “Anziché partire dal verde si è partiti dalle strutture ricettive. Una struttura nel complesso disarmonica. Io la trovo brutta. Taormina ne può fare a meno, ci sono altre cose più importanti”. Si torna a parlare di destagionalizzazione. “Sotto il profilo economico – spiega Bolognari – chiudere d’inverno è addirittura conveniente. Il Comune dal canto suo potrebbe spostare tra novembre a marzo una serie di spettacoli importanti anziché concentrare, come accadrà nell’imminente prossima estate, ben 48-50 date tutte da giugno a settembre. A vantaggio esclusivo degli impresari. E poi i parcheggi… In inverno andrebbero ridotti sensibilmente i prezzi, in modo da riempire i silos e guadagnare di più”. Tronchet si chiede “cosa offre Taormina da novembre in poi. Nulla. O non abbastanza. Questa è la chiave di lettura. Il turismo è cambiato. Bisogna avere idee precise su cosa offrire a partire dai beni culturali. Che magari vanno in parte ‘ricostruiti’, come sta avvenendo ad esempio in Francia. E i turisti apprezzano. Addirittura si ripropongono spettacoli dell’antichità”. Piano commerciale, occupazione del suolo pubblico e arredo urbano sono i temi che portano alla chiusura del confronto. Tutti vogliono una Taormina più bella e più pulita. Ma in questa direzione è necessario un confronto con esperti del settore. Qualcosa si può comunque iniziare a fare. Ad esempio impedire che i sacchi d’immondizia facciano bella mostra di se già dalle 23. Cilona evidenzia la necessità di “un servizio di raccolta notturno”. Si chiede maggior rigore sull’occupazione del suolo pubblico. Occorre un regolamento. Ma per Bolognari “bisogna fare attenzione con i diritti acquisiti”. Discorsi che lasciano il tempo che trovano, in attesa di mettersi ad un tavolo e scrivere le regole. Cosa che poteva essere fatta da tempo e che nessuno sinora ha voluto affrontare concretamente. La speranza è che il tema non finisca nel dimenticatoio già dal prossimo 11 giugno. Sulla tassa di soggiorno il discorso sembra retorico. Bolognari fa riferimento al contratto del Governo nazionale. “Se sarà realizzato potrebbe non esserci più e bisognerà rivedere tutto”. Tronchet assicura che in caso di vittoria lui quei soldi li destinerà al turismo, “cosa che sino ad ora non è accaduta… I soldi li recupererei dai tagli alle consulenze esterne”. L’associazione dei commercianti ha allestito un programma con 18 eventi da novembre a marzo. Viene chiesto ai candidati a sindaco come intendano contribuire in futuro. Cilona parte dal presente e spiega perché il Comune (lui è assessore uscente) non ha potuto mettere mano al portafogli per partecipare alle spese (in quanto in gestione provvisoria). “Ma dal prossimo anno faremo il possibile – assicura – per incentivare queste iniziative”. Massima disponibilità anche da parte di Bolognari. Alla fine tutti chiedono di rendere il centro più vivibile e meno caotico, anche attraverso il potenziamento del corpo di polizia municipale, ridotto all’osso. Cala il sipario sul confronto, moderato dal giornalista Emanuele Cammaroto. Tanta retorica e tante frasi di circostanza. Anche se gli spunti di riflessione non sono mancati. Si resta in attesa dell’analisi di commercianti e albergatori.

Carmelo Caspanello