Alfredo Crupi è stato riconfermato segretario provinciale di Rifondazione Comunista, con un solo voto contrario ed un astenuto. Riconfermato tesoriere, inoltre, con due soli voti astenuti e venti favorevoli, Orazio Munafò, del circolo di Barcellona Pozzo di Gotto. E’ l’esito del IX congresso provinciale del partito, che si è svolto ieri, dopo quello cittadino della domenica precedente, che ha portato all’elezione di segretario per Messina di Gianmarco Sposito.
“Mi sento un segretario di transizione – ha spiegato Alfredo Crupi dopo l’elezione -. Il mio compito è dare spazio e permettere la crescita dei compagni e delle compagne più giovani che rappresentano non solo il futuro, ma anche il presente. Anche se ritengo che essere giovani è innanzitutto la capacità di rapportarsi con il cambiamento della società e non un dato anagrafico, questo non deve essere un alibi per inibire il ricambio generazionale”.
Durante la giornata congressuale si è approfondito molto il rapporto del Partito con la Giunta Accorinti. Rifondazione Comunista, infatti, ha sostenuto la lista civica Cambiamo Messina dal Basso e la sostiene ancora, anche se con i dovuti distinguo su certi argomenti.
Questa l’analisi di Crupi: “Rifondazione comunista deve acquistare una maggiore visibilità anche nel rapporto con la Giunta Accorinti. Studieremo come muoverci anche alla luce degli incontri che avremo già da domani con diversi assessori”. Ampiamente dibattuta la questione delle mense scolastiche, un nodo spinoso sia per l’amministrazione stessa, sia per gli “alleati” poco disposti ad accettare accordi che rischiano di diventare discriminatori, soprattutto per i ceti più deboli della società: “Abbiamo chiesto che i bambini non possano essere lasciati senza pasto. La sospensione del servizio per morosità per noi è semplicemente inaccettabile. Riteniamo che si debbano rivedere, necessariamente, le tariffe e le fasce di reddito per trovare soluzioni meno rischiose per la tutela delle fasce più deboli della società”. Un’analisi un po’ critica emerge anche nell’affrontare il tema dell’accoglienza ai migranti a Messina: “Invitiamo l’amministrazione a dotarsi di strutture più idonee per un’accoglienza dignitosa. Ribadiamo il no alla tendopoli, ma ci sia concesso dire, che l’opzione Le Dune ci lascia comunque perplessi, innanzitutto perché, oltre ad essere fuori mano, è un luogo abusivo e questo rischia di creare un precedente di indulgenza che poi verrebbe rinfacciato e richiesto in altri casi – ad esempio nel caso di una abitazione abusiva ecc”.
Il Congresso ha ribadito con forza l’impegno del partito nella lotta contro la costruzione del Muos – il terminal terrestre del sistema militare satellitare americano – a Niscemi e la conseguente strategia di militarizzazione dell’intera Sicilia, considerata ormai come “portaerei da un lato e come lager per i migranti dall’altro”. Uguale attenzione il membri di Rifondazione si sono impegnati ad investire sul fronte dell’emergenza abitativa e del diritto alla casa. Si è, inoltre, parlato del trasferimento dell’ingegnere Capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, a cui il partito rivolge la massima gratitudine per l’impegno adoperato sul territorio. “Auspichiamo che il lavoro svolto da Sciacca non venga vanificato” ha commentato Alfredo Crupi, che sulle condizioni del partito in generale, dichiara: “ Le linee guida sono quelle che sappiamo. Il partito vive un momento complicato, questo è innegabile. Dobbiamo muoverci nella consapevolezza dei nostri problemi. Dobbiamo studiare il tessuto socio-economico e culturale di tutti i comuni della provincia, per rafforzare sempre di più il partito a livello locale. Ultimamente siamo stati sfilacciati, per questo il nostro compito è di costruire una segreteria operativa che sia in grado di radicare il partito sul territorio”.
Tra gli ospiti della giornata anche il consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo, che si dichiara in sintonia con l’analisi dell’attuale crisi che l’Italia sta attraversando: “Ho sottolineato – ha commentato Sturniolo – che proprio a partire dalla crisi, ben descritta da Alfredo nella sua relazione, non possiamo non renderci conto che questa può generare fenomeni di desolidarizzazione. Cioè, con la crisi, piuttosto che aumentare le lotte, aumenta la competizione tra i vari settori di lavoratori e cittadini che cercano per cercare di ottenere il giusto soddisfacimento dei propri bisogni, spesso bisogni primari. Compito delle soggettività politiche, quindi, è favorire un terreno comune delle lotte e dei movimenti”.
(Eleonora Corace)