Il ricorso contro Gaetano Sciacca sarà discusso davanti al Tar di Catania il prossimo 22 novembre. Come anticipato da Tempostretto lo scorso 31 luglio, nei confronti del Capo della Direzione Territoriale del Lavoro è stata avviata una duplice azione legale, una davanti al Tribunale amministrativo e l’altra davanti al Tribunale civile, relativamente alla sua candidatura con il Movimento Cinque Stelle a sindaco di Messina ed alla sua successiva elezione a consigliere comunale.
A presentare il ricorso è stato l’avvocato Alberto Pappalardo, per conto di Daniele Travisano e Liana Cannata, entrambi in lizza per un seggio in Consiglio comunale alle ultime amministrative con la lista “Diventerà Bellissima”. I ricorrenti sono convinti dell’ incandidabilità e/o ineleggibilità di Sciacca per via del suo ruolo di dirigente della Regione.
Secondo il legale Pappalardo, l’esito positivo dei due ricorsi non inciderebbe sul risultato generale delle elezioni amministrative ma causerebbe l’esclusione della lista del Movimento Cinque Stelle, a cui era collegata la candidatura a sindaco dell’ex ingegnere capo del Genio Civile e con la quale è stato eletto consigliere comunale, dando il “la” ad una diversa assegnazione dei seggi in Consiglio Comunale, con un vero e proprio terremeto politico in Aula.
Come viene spiegato nel ricorso, Travisano e Cannata si sono classificati ai primi tre posti della lista di appartenenza, ed in particolare: Travisano al primo posto, con 907 preferenze e Cannata al secondo posto, con 813 preferenze. Sono tuttavia rimasti fuori dal Consiglio comunale perché la lista “Diventerà Bellissima” non ha raggiunto la soglia del 5% prevista dalla legge, fermandosi al 4,72%. E’ venuto a mancare un numero complessivo di voti di lista pari a 314 voti di lista.
Secondo i ricorrenti, «l’esclusione della lista “Diventerà Bellissima” dalla ripartizione dei seggi in Consiglio comunale non sarebbe stata comminata se non si fossero verificate, in via alternativa o concorrente, delle illegittimità procedenti dall’erronea ammissione alla competizione elettorale del candidato alla carica di Sindaco Ing. Gaetano Sciacca e, conseguentemente, dell’unica lista di candidati al Consiglio comunale allo stesso collegata in forza della prescritta e irrinunciabile dichiarazione di collegamento».
In altre parole , per Cannata e Travisano essendo Sciacca incandidabile e/o i ineleggibile, la lista collegata alla sua candidatura a sindaco non poteva avere alcuna assegnazione in Consiglio comunale «con conseguente venir meno di un numero complessivo di 11.100 (voti di lista voti di lista, pari al 10,06% dei votanti), abbassamento del numero dei voti validi da 110.318 a n. 99.218 e fissazione di un nuovo quorum del 5% alla più bassa soglia di n. 4.960,9 voti di lista anziché n. 5.515,9 (entro cui, conseguentemente, la lista “Diventerà Bellissima” rientrerebbe senz’altro)».
Come viene evidenziato ancora nel ricorso, senza il Movimento Cinque Stelle in gioco non rientrerebbe non solo la lista “Diventerà Bellissima”, ma anche la lista “Insieme X Messina” (anch’essa attualmente esclusa dal quorum) . Entrambe facevano parte della coalizione di centrodestra e ed erano collegate al candidato sindaco Dino Bramanti, che ha preso al ballottaggio contro l'attuale primo cittadino Cateno De Luca.
I ricorrenti chiedono quindi al Tar di valutare l’esclusione dalla competizione elettorale della candidatura dell’Ing. Gaetano Sciacca sia alla carica di Sindaco che alla carica di Consigliere comunale, con conseguente decadenza della intera lista elettorale del Movimento Cinque Stelle, ripristinando così «lo stato di legalità intollerabilmente violato».
Danila La Torre