Lo scandalo giudiziario che vede coinvolto il deputato regionale, nonché coordinatore del Pdl e direttore della Confcommercio, Roberto Corona, e, da ieri, anche il segretario generale della Camera di Commercio, Enzo Musumeci, sta purtroppo travolgendo l’immagine e la credibilità di realtà e strutture associative che però con i fatti contestati e con le persone coinvolte non hanno nulla a che vedere. Come spesso accade in situazioni di questo tipo, è dunque necessario salvare il salvabile, e farlo in tempi brevi. Ecco perché, qualche giorno fa, Confcommercio Nazionale ha ufficialmente disposto la sospensione dal ruolo di direttore della Confcommercio di Messina di Roberto Corona, che in qualità di Componente del comitato tecnico nazionale dei direttori di Confcommercio, era stato successivamente “distaccato” nella città dello Stretto. All’interno del “palazzo” sarà dunque necessario ristabilire l’ordine per cercare di tirare avanti la “baracca”, facendo il massimo possibile per tutelare gli interessi e il ruolo di imprenditori e commercianti che fanno parte dell’organismo rappresentativo.
Tante le reazione anche alla notizia del coinvolgimento di Musmeci A parlare è il presidente di Confindustria e la Confederazione Italiana Artigiani (CIA). Nel primo caso, si sottolinea come “il susseguirsi di notizie che già da mesi hanno per oggetto indagini ed inchieste che investono il sistema camerale provinciale, ha progressivamente leso l’immagine di trasparenza che per la Camera di Commercio di Messina, che al pari delle altre Istituzioni, rappresenta elemento essenziale di autorevolezza”. La questione è stata oggetto della riunione del Comitato di Presidenza di Confindustria Messina, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti di Confindustria all’interno del sistema camerale. Il messaggio lanciato è chiaro e con destinatari ben precisi: “riteniamo che debba essere anteposto l’interesse delle Istituzioni a quello di chi le rappresenta. E’ necessario un momento di discontinuità che riaffermi l’autorevolezza della Camera di Commercio di Messina e del suo ruolo d’Istituzione a supporto dell’economia”.
Sulla vicenda nterviene anche il presidente del Fai, federazione antiracket e antiusura italiane, Giuseppe Scandurra, che in una nota chiede all’assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi di commissariare la camera di Commercio di Messina. Scandurra spiega che “Messina ha bisogno di tanta legalità e trasparenza.
Dopo l’inchiesta che ha toccato noti nomi della politica,dell’associazionismo, della camera di Commercio, la città deve reagire. Le associazioni , la comunità, le famiglia, gli imprenditori, la società onesta devono dire basta. Bisogna svegliarsi, confrontarsi e avere il coraggio di denunciare tutte le illegalità in ogni forma e in ogni luogo”.
“Da tempo –prosegue Scandurra – la camera di Commercio di Messina è stata sottoposta a indagini e ispezioni. Solo le forze dell’ordine e la magistratura hanno fatto evidenziare il potere e i profitti di pochi a danno di molti. La politica ha una grande responsabilità su quello che sta accadendo se continua a proporre candidati e incarichi importanti, come quello della camera di commercio a discutibili professionisti. Per questo riconoscendo in lei, assessore Marco Venturi, un artefice della battaglia sul fronte della legalità chiedo che intervenga urgentemente sulla camera di Commercio di Messina per ridare prestigio e riferimento istituzionale”.
Stessa linea di pensiero della CIA: “La Presidenza Provinciale – si legge nella nota – esprime forte preoccupazione per la situazione creatasi alla Camera di Commercio di Messina a seguito del coinvolgimento del dott.. Enzo Musmeci nella grave vicenda che ha visto l’arresto dell’On. Roberto Corona come massimo dirigente dell’Ascom Finance – Confcommercio di Messina. Il ruolo della Camera di Commercio è fondamentale nell’economia messinese soprattutto nell’attuale difficile congiuntura. Migliaia di aziende infatti hanno, o sono sul punto, di cessare la loro attività. Assoluta trasparenza e rispetto rigoroso della legalità sono necessari per il prestigio e l’autorevolezza dell’Ente Camerale. Si impone di conseguenza l’esigenza di un profondo rinnovamento nella vita della Camera di Commercio. Rinnovare è ormai assolutamente indispensabile. Ci affidiamo alla sensibilità dei massimi dirigenti dell’ente e nell’attento ruolo di vigilanza dell’Assessorato alle Attività Produttive”.
Interviene anche la Confesercenti che esprime preoccupazione ed allarme per quest’altro inquietante caso che compromette la funzionalità dell’Ente e ne delegittima definitivamente l’attuale gestione. “La Camera di Commercio , soprattutto in un momento di grave crisi economica che investe la stragrande maggioranza delle imprese messinesi, non può non esser un punto di riferimento forte, trasparente ed autorevole. Da coloro che la governano e la amministrano ci aspettiamo le dovute assunzioni di responsabilità con i relativi atti consequenziali. Confidiamo, infine, nell’intervento dell’Assessorato Regionale delle Attività Produttive che in Sicilia esercita la Vigilanza sulle attività delle Camere di Commercio”.
A breve, dunque, probabili avvincendamenti anche in seno all’ente camerale.
(ELENA DE PASQUALE)