Barcellona, poche ore di sonno e riprendono le polemiche

Sono bastate poche ore di sonno ai consiglieri comunali di Barcellona Pozzo di Gotto per riprendere con le polemiche. Dopo il Consiglio-fiume, iniziato venerdì alle 15 e conclusosi all’alba della mattina seguente, è il gruppo di area Collica “Avanti con Fiducia” a muovere le prime recriminazioni (per la verità scritte al termine della seduta): “Anche se in 15 ore di consiglio non hanno approvato nemmeno una nostra proposta, andremo sempre avanti con fiducia, per il bene comune, in questo percorso democratico”. E la replica della maggioranza, appena sveglia, non si fa attendere: “Falsità”.

Lo scontro nasce sugli emendamenti presentati al bilancio di previsione 2015, principale punto all’Odg del Consiglio. Su 20 emendamenti totali, 12 erano dell’opposizione. E proprio per la loro bocciatura i consiglieri di “Avanti con fiducia” hanno espresso il loro disappunto. La replica è arrivata sempre via social network: “ Falsità” – ribadisce in un commento il consigliere Alessandro Nania – “è stato approvato ad esempio l'emendamento per l'installazione dei pluviometri, da noi espressamente richiesto nel documento sull’alluvione (presentato allo scorso Consiglio per denunciare anche le responsabilità della Regione nelle ripetute esondazioni del Mela, ndr)”. E Melangela Scolaro incalza: “È stato approvato anche un emendamento del consigliere Giosuè Gitto sulle frazioni, ed è stata raggiunta una soluzione comune per gli aiuti alla rete sociale a sostegno dei più bisognosi”.

Lo strappo è però evidente: se da un lato la maggioranza ha accusato i consiglieri di minoranza di voler solo fare ostruzionismo – sia con i numerosi emendamenti presentati, sia chiedendo il rinvio della seduta -, dall’altro la minoranza si ritiene oggetto di una delegittimazione a tutti i costi. “Pur di non riconoscere il lavoro fatto dalla precedente amministrazione preferirebbero gli si portasse via un braccio” – scrive Antonio Mamì, parlando dei 2.700.000 euro recuperati dall’evasione grazie all’affidamento del lavoro a una società di recupero crediti – “Senza il bando portato avanti dalla ex amministrazione Collica ieri sera non si sarebbe discusso di teatro, di sport, di TARI, di commercio, di indigenti, di porticcioli, di streaming, di disabilità e quant'altro. Si sarebbe discusso solo di come evitare il dissesto finanziario”.

E su questa falsariga insiste anche Raffaella Campo: “La maggioranza aveva i numeri per approvare il bilancio di previsione senza problemi,visto anche il sostegno incondizionato del gruppo Turrisi; quindi non si capisce a cosa si faccia riferimento quando si parla di ostruzionismo dell’opposizione. La maggioranza ha volutamente respinto la gran parte delle proposte dell’opposizione. Si è dovuto lottare strenuamente per far sì che il Consiglio rispettasse quantomeno gli impegni presi ad ottobre in merito agli sgravi TARI. Dopo ore di dibattito, la proposta dell’opposizione di stanziare 100.000 euro per gli sgravi ai cittadini meno abbienti è stata subemendata e portata a 40.000”.

“Per il resto” – insiste Campo – “è stato detto NO agli arredi scolastici per l’anno in corso, NO ai fondi aggiuntivi per l’immediata pulizia di tombini e caditoie, NO ai fondi per malattie infauste, NO ai fondi per le ludopatie, NO ai fondi per le biblioteche, NO ai contributi per i quartieri, NO ai contributi per i centri commerciali naturali. I Consiglieri di maggioranza sbraitano dicendo che l’opposizione voleva intaccare gli intoccabili capitoli destinati a Teatro e Sport, ma nessuno di loro è stato capace di trovare fonti alternative. Nessuno si è posto neanche il problema, tant’è che hanno bocciato sia la proposta di rinvio della discussione sul bilancio sia la proposta di sospensione per analizzare meglio gli emendamenti. E perché? Perché non darsi più tempo? Semplicemente perché la maggioranza il bilancio neanche l’ha guardato, il pacchetto era già pronto e non si doveva toccare. Il Consiglio Comunale è stato svuotato di ogni significato democratico”.

Ovviamente, non manca la controreplica di Lucia Puliafito: “Rivendico fortemente la mia fedeltà alla “linea”, perché non è una linea qualsiasi, ma quella tracciata in piena campagna elettorale e sbandierata dai palchi; una linea che oggi, di certo, non si poteva che battere pedissequamente proprio per rispettare quel mandato che tutti i cittadini ci hanno affidato votando quel progetto, quella coalizione, quella linea appunto. Non penso che questa sia una colpa, piuttosto la definirei coerenza. Ogni tentativo di impedire la realizzazione di quella linea è stato ostacolato, perché io la linea, il progetto, il programma lo difendo strenuamente, perché ho il dovere di farlo; e non perché sono una scellerata! Il tentativo distruttivo e ostruzionistico dell’opposizione è stato palese in quanto tutti gli emendamenti presentati distruggevano i capitoli destinati al Teatro, alle formazioni sportive, alla manutenzione della pubblica illuminazione, e questo non può essere considerato se non come mero ostruzionismo”.

“Tuttavia” – insiste il consigliere in quota Pdr – “i miei sforzi sono stati incentrati per considerare tutto il buono che quegli emendamenti potevano rappresentare: da qui i subemendamenti proposti, che altro non erano se non il tentativo reale di instaurare un dialogo concreto, cercando la piena collaborazione con l’opposizione. Non è servito a nulla, perché il fine era meno importante del mezzo, distruggere più importante di collaborare. A colpi di numeri e di maggioranza si poteva bocciare tutto sic et simpliciter, senza discutere per 15 ore consecutive. E’ stato detto che non è stato rispettato il lavoro svolto dalla precedente amministrazione quando nel primo intervento sul punto il vicesindaco Sottile ne ha evidenziato solo le iniziative positive, come l’affidamento per il recupero crediti anni precedenti; e io, che potevo anche omettere quel passaggio, ho evidenziato, in uno degli interventi, il merito della precedente amministrazione per gli sgravi a chi conferisce al CCR. La Politica non può essere risentimento”.

Nel secolo della crisi delle ideologie, a Barcellona Pozzo di Gotto destra e sinistra sembrano invece più che mai presenti, in una polarizzazione che coinvolge persino i social network; basta infatti “assistere” alle conversazioni nelle due principali piazze mediatiche barcellonesi su face book, “Barceblog” e “Barcellona Viva” , per rendersi conto di quanto netta sia la divergenza tra l’area culturale di riferimento dell’ex sindaco Maria Teresa Collica e quella del nuovo riferimento della destra cittadina, l’attuale primo cittadino Roberto Materia. La strada per quel dialogo costruttivo, tanto invocato dalle parti, non è mai sembrata così impervia.

Ma qualche segnale c’è. L’unanimità sulla contrarietà alla riconversione della centrale Edipower a CSS, anche se scontata; ma anche l’accordo sulla diretta streaming comunale, che finalmente adeguerà Palazzo Longano alla gran parte dei Comuni della Provincia; e la già citata intesa per gli aiuti a sostegno di associazioni e parrocchie che forniscono assistenza agli strati deboli della società. Piccole iniziative, dai costi modesti – sia per lo streaming che per gli aiuti si prevede una spesa di circa 10.000 euro – o nulli, che dimostrano però come sia possibile individuare un’area in cui il concetto di “bene comune” è condiviso, al di là delle differenze politiche. E delle logiche elettorali.

Giovanni Passalacqua