Tutta la giunta Accorinti schierata al gran completo, numerosi dirigenti di Palazzo Zanca inchiodati per oltre tre ore in aula consiliare, un ordine del giorno che ha portato il parterre delle grandi occasioni. Ma tutto a vuoto. Doveva essere il giorno del bilancio di previsione 2017. Ma del documento finanziario, diventato quasi leggenda, in aula consiliare non c’è stata traccia. Quel bilancio ormai più noto per il famoso selfie del 30 dicembre, poi sparito tra i meandri del Comune, rimaneggiato tre volte e finalmente esitato dai Revisori dei Conti, è finalmente approdato in consiglio comunale. Se i tempi de gestazione sono questi, e gli ultimi 4 anni di amministrazione Accorinti lo hanno dimostrato sempre più, il previsionale 2017 potrebbe essere l’ultimo bilancio di questa consiliatura, a meno che nel 2018 l’amministrazione Accorinti non decida di fare il miracolo e di chiudere gli atti finanziari in tempo. Intanto però la storia è questa: mentre non vi è traccia del consuntivo 2016, oggi in aula ha fatto la sua prima apparizione il bilancio di previsione 2017. O meglio: il bilancio aleggiava nell’aria, ma per trattarlo davvero si dovrà attendere ancora. Prima il consiglio deve approvare il Piano triennale delle Opere Pubbliche che oggi è stato in discussione durante la I commissione Bilancio, che lo ha esitato con un’astensione di massa, e poi in consiglio. Il dibattito però si è arenato sul primo emendamento. Al momento del voto in aula erano solo in 15, dunque tutto rinviato. Si tornerà ad esaminare i delicati provvedimenti finanziari mercoledì, ma quello che preoccupa è il clima che si respira attorno a questi atti. La “stanchezza” è palpabile, le assenze croniche sono ormai un trend affermato, i volti tra gli scranni sono sempre gli stessi.
Il sindaco Accorinti, in aula per parlare del bilancio, ha dovuto rinviare il suo discorso alla prossima seduta, sperando che sia più numerosa. E’ toccato all’assessore al Bilancio Enzo Cuzzola parlare ai componenti della commissione Bilancio di quelli che considera i punti di forza di questo documento contabile: «Abbiamo ripristinato gli equilibri strutturali. Questo ha permesso non solo di stanziare accantonamenti, ma di pensare anche un po' al futuro. È vero che il bilancio è stato ingessato per qualche anno, adesso invece per esempio c’è uno stanziamento stabile e triennale per le mense scolastiche. Somme per la Casa di Vincenzo e per le due mense dei poveri. Sale da 50 a 100 mila euro il fondo per il microcredito. C’è un capitolo più sostanzioso per le spese di rappresentanza. Ci sono 15 mila per il 2017 e 30 mila per i due anni successivi di fondi economali per le sei circoscrizioni. Il comune deve andare verso la normalizzazione finanziaria. Intravedo la fine del tunnel, c'è uno scenario di fronte a noi. Mi sono assunto la responsabilità dei ritardi, io sono sulla bicicletta e pedalo» ha detto Cuzzola in commissione.
A replicare a questo ottimismo ci ha pensato il consigliere Giuseppe Santalco: «La relazione dei revisori sul previsionale 2017 richiama più volte il consuntivo 2016, di cui non sappiano assolutamente nulla. Avevo chiesto di far avere ai consiglieri un chiarimento in dettaglio delle somme inserite nei singoli capitoli di questo bilancio, non può bastare una breve esposizione dell’assessore. Quanti soldi avete previsto per manutenzioni, protezione civile, sport, cultura? Se questa amministrazione vuole aiutare il consiglio deve metterlo nelle condizioni di valutare tutto con serenità. Contesto questa urgenza con cui si vuole far approvare il bilancio, votare adesso significa farlo senza approfondimento».
E infatti alla fine la seduta è andata a vuoto. Il consiglio non ha esitato neanche il Piano delle opere pubbliche, delibera propedeutica al bilancio. In tribuna c’erano i lavoratori delle mense scolastiche con il sindacalista Francesco Lucchesi per la Cgil. Per loro è tutto appeso al bilancio. Ma sono dovuti tornare a casa senza aver concluso nulla.
Francesca Stornante