I consiglieri del gruppo Dr hanno scoperto che i contratti di servizio con le partecipate e il piano di alienazione vanno votati prima del piano decennale. Hanno chiesto e ottenuto il rinvio della seduta trovando l'appoggio di quasi tutta l'aula e degli stessi amministratori che però adesso chiedono celerità.
Doveva essere il giorno del Piano di riequilibrio bis e si è trasformato nell’ennesima occasione per tornare a casa rinviando tutto ai prossimi giorni. Stavolta però a frenare una seduta che si è svolta più in riunione di capigruppo che in aula è stato l’asso nella manica tirato fuori dal gruppo dei Dr e che alla fine ha ribaltato quello che sembrava ormai un copione ben definito. L’amministrazione Accorinti si è presentata in aula quasi al completo, come di consueto per le votazioni importanti, c’erano gli assessori Ialacqua, Cacciola, Panarello, Pino e naturalmente il vicesindaco Guido Signorino e il sindaco Renato Accorinti. Il primo cittadino aveva anche preparato e reso pubblico l’intervento che avrebbe dovuto fare per presentare il percorso seguito, illustrare la bontà delle scelte fatte fin qui e le speranze riposte in questa grande manovra finanziaria, ma il discorso è rimasto sulla carta, magari per la prossima volta. Al vicesindaco invece come sempre è toccato l’intervento tecnico dedicato alle modifiche apportate al Piano di riequilibrio per rispondere alle criticità rilevate dal Ministero sul documento finanziario che il Consiglio aveva esitato lo scorso 2 settembre. Uno schema di rimodulazione che ieri sera avrebbe dovuto fare il suo ingresso ufficiale in aula e che invece non è neanche stato toccato in superficie perché il gruppo dei Dr, capitanato da Elvira Amata, ha tirato fuori un cartellino rosso che ha stoppato la discussione e rinviato tutto. Elvira Amata, Carlo Abbate, Nino Carreri, Nino Interdonato, Rita La Paglia e Santi Sorrenti si sono presentati in aula con una mozione di sospensione della proposta di delibera avanzata dalla giunta in merito alla rimodulazione del Piano di riequilibrio. In pratica hanno chiesto di rinviare la trattazione dell’argomento. I motivi? Nella richiesta si legge testualmente «si chiede la sospensione della votazione della libera considerato che nel corpo della delibera viene fatto espresso riferimento ad atti che, allo stato, non sono a conoscenza dei consiglieri e, soprattutto, non sono stati portati all’attenzione dell’aula consiliare per la loro approvazione». Gli atti a cui si riferiscono i Dr sono tre: bozze di contratto di servizio dell’Amam e dell’Atm e piano generale di dismissione. Atti che effettivamente sostengono il Piano di riequilibrio e che legittimamente dovrebbero essere votati prima in quanto propedeutici a ciò che poi viene inserito nel piano decennale. Dunque sicuramente giusta e sacrosanta l’osservazione dei Dr, non a caso accolta anche dal vicesindaco Guido Signorino, dal segretario generale Antonio Le Donne e dalla maggioranza dell’aula, esclusi i consiglieri che non voteranno neanche questo riequilibrio in linea con quanto fatto lo scorso 2 settembre. Lecito pero chiedersi come mai questa osservazione sia saltata fuori proprio ieri sera, all’ultimo momento, già in discussione d’aula e non magari nelle lunghe e infinite commissioni o nei dibattiti che in queste settimane hanno caratterizzato la vita politica tra i corridoi di Palazzo Zanca. E se davvero è stata una scoperta dell’ultima ora, sarebbe altrettanto lecito chiedere come mai invece a settembre il problema non si era posto. L’aula infatti ha dato il via libera alla prima versione del Piano di riequilibrio senza conoscere il piano di dismissioni e i contratti di servizio, che all’epoca non erano neanche stati redatti mentre quantomeno adesso esistono. Avevano votato a scatola chiusa senza evidentemente rendersene conto. Adesso che la questione è saltata fuori nessuno ha fatto obiezioni alle motivazioni addotte dai Dr che hanno spiegato che si tratta di «atti allo stato non conoscibili dai consiglieri comunali e non approvati dagli stessi che, conseguentemente, non possono impegnarsi consapevolmente a richiamarli nell’atto di rimodulazione del piano di riequilibrio». Per il gruppo qualsiasi assunzione di responsabilità deve derivare dalla conoscenza e condivisione degli atti su cui si basa il piano di riequilibrio e ciò che adesso chiedono è di poter prima esaminare e votare i due contratti di servizio e il piano di dismissioni per capire se siano effettivamente sostenibili. Dunque la seduta è stata rinviata al prossimo venerdì, tutti hanno concordato su questa linea anche se l’assessore Signorino ha chiesto celerità per evitare di dilatare i tempi di invio del nuovo piano al Ministero che aveva dato come termine indicativo la data del 28 gennaio scorso.
Probabilmente se qualcuno, sia tra le fila dell’amministrazione che tra gli scranni del Consiglio, si fosse accorto prima di questa esigenza magari nel frattempo l’aula si sarebbe già espressa, considerato che i ritardi sulla rimodulazione del piano avrebbero concesso tutto il tempo per affrontare queste altre tematiche importanti e delicate. Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai.. Dunque adesso si ricomincia tutto da capo. Contratti di servizio e piano di dismissioni dovranno fare tappa in commissione, essere studiati e analizzati, si dovrà attendere il parere dei revisori, poi ci sarà la discussione in Consiglio. Un iter che rischia di non finire più e che rinvia a data da destinarsi la rimodulazione del Piano di riequilibrio.
Da segnalare della seduta di ieri anche un altro passaggio. Convocata alle 19 e iniziata alle 20.30, prima del riequilibrio è stata discussa la delibera proposta dalle consigliere Antonella Russo e Simona Contestabile per l’adesione al decreto legge 133/2014 convertito in L. 11.11.2014 n. 16 in virtù della quale con il piano di riequilibrio è possibile dare copertura anche ai debiti fuori bilancio. Delibera che però è stata bocciata sul filo del rasoio incassando 15 voti favorevoli e 16 astenuti.
Per il resto appuntamento alla prossima puntata di questa saga dal finale ancora tutto da scrivere.
Francesca Stornante
non è possibile.Questi sono i professoroni ? allora il piano al Ministero NON passerà mai,perchè redatto da incapaci.
non è possibile.Questi sono i professoroni ? allora il piano al Ministero NON passerà mai,perchè redatto da incapaci.
il PRIFISSORONE è stato rimandato alla prossima sessione, non è stato capace di prendere neppure 18 ….. meno male che xxxxxxxxxxxxx dalla nascita.
Manco xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx poteva stare …
per questo Messina è l’ultima città d’Italia
il PRIFISSORONE è stato rimandato alla prossima sessione, non è stato capace di prendere neppure 18 ….. meno male che xxxxxxxxxxxxx dalla nascita.
Manco xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx poteva stare …
per questo Messina è l’ultima città d’Italia
Mi confermo nell’opinione,più volte espressa fin dal momento dell’ insediamento dell’amministrazione Accorinti che questa avrebbe dovuto fare una scelta chiara e dichiarare il dissesto finanziario del comune anche per segnare uno spartiacque tra le responsabilità delle passate gestioni (compresa quella del Commissario) e quella della nuova amministrazione che, liberata dai fardelli del debito pregresso, avrebbe potuto dedicarsi alla ricostruzione della Città. Invece, nulla di tutto questo;e così si è impantanata per strade impervie, minando la sua credibilità e le aspettative dei cittadini.
Accorinti paga oggi l’assenza di visione politica e non so se potrà mai venir fuori dal pantano in cui si è cacciato. L’inesperienza lo ha condannato!
Mi confermo nell’opinione,più volte espressa fin dal momento dell’ insediamento dell’amministrazione Accorinti che questa avrebbe dovuto fare una scelta chiara e dichiarare il dissesto finanziario del comune anche per segnare uno spartiacque tra le responsabilità delle passate gestioni (compresa quella del Commissario) e quella della nuova amministrazione che, liberata dai fardelli del debito pregresso, avrebbe potuto dedicarsi alla ricostruzione della Città. Invece, nulla di tutto questo;e così si è impantanata per strade impervie, minando la sua credibilità e le aspettative dei cittadini.
Accorinti paga oggi l’assenza di visione politica e non so se potrà mai venir fuori dal pantano in cui si è cacciato. L’inesperienza lo ha condannato!
un altro gettone??? al consiglio??? ecco quando cari consiglieri fate di ste robe… che si protraggono nel tempo in maniera ciclica e cronologicamente scandita.. abbiate il buon senso di donare il gettone .. visto che siano in spending review e che non ci sono soldi…
magari usate questo poco nostro denaro.. per lo scopo con cui una tassa viene pagata! SERVIZI !
un altro gettone??? al consiglio??? ecco quando cari consiglieri fate di ste robe… che si protraggono nel tempo in maniera ciclica e cronologicamente scandita.. abbiate il buon senso di donare il gettone .. visto che siano in spending review e che non ci sono soldi…
magari usate questo poco nostro denaro.. per lo scopo con cui una tassa viene pagata! SERVIZI !
Che questo piano sia carente e pericoloso per il futuro della Città perchè non risolve i problemi di base lo abbiamo scritto in tanti. Ora se ne sono accorti molti consiglieri comunali tanto da mettere in piedi uno stratagemma grazie ai compiacenti DR per evitare la bocciatura in aula del Piano! Le carenze si conoscevano e ce ne sono tante altre, la verità e che ora l’Amministrazione è alla ricerca dei voti necessari per fare passare l’atto ed i DR hanno offerto una soluzione per salvare la faccia all’Amministrazione! ora inizia la caccia al consigliere titubante……
Che questo piano sia carente e pericoloso per il futuro della Città perchè non risolve i problemi di base lo abbiamo scritto in tanti. Ora se ne sono accorti molti consiglieri comunali tanto da mettere in piedi uno stratagemma grazie ai compiacenti DR per evitare la bocciatura in aula del Piano! Le carenze si conoscevano e ce ne sono tante altre, la verità e che ora l’Amministrazione è alla ricerca dei voti necessari per fare passare l’atto ed i DR hanno offerto una soluzione per salvare la faccia all’Amministrazione! ora inizia la caccia al consigliere titubante……
Incredibile!
È proprio vero: contestare è una cosa, amministrare è ben altra, perchè richiede competenze e capacità!
Incredibile!
È proprio vero: contestare è una cosa, amministrare è ben altra, perchè richiede competenze e capacità!
mi viene il dubbio che lo facciano a posta per pigliare il gettone di presenza.Infatti anche il povero “michele U babbu” avrebbe fatto meglio. una cosa è cantare,come faceva il buon Michele un’altra è contestare non sapendo di cosa si contesta e sopratutto cosa vuol dire amministrare non sapendo contare fino a 10!!!!!!!!!!!!!!!
mi viene il dubbio che lo facciano a posta per pigliare il gettone di presenza.Infatti anche il povero “michele U babbu” avrebbe fatto meglio. una cosa è cantare,come faceva il buon Michele un’altra è contestare non sapendo di cosa si contesta e sopratutto cosa vuol dire amministrare non sapendo contare fino a 10!!!!!!!!!!!!!!!
La speranza è riuscire a salvare la città dal dissesto finanziario. Anche perché non si tratta di “spicciolini”. La normativa è piuttosto severa e rigorosa. “Corte conti – sez. autonomie – deliberazione 20 dicembre 2012 n. 16……nell’ambito dell’attuale problematico panorama della finanza locale, un utile rimedio per scongiurare la più grave situazione di dissesto. Tuttavia essa deve essere rigorosamente attuata e sottoposta a scrupolosi controlli sulla regolarità della gestione e sul puntuale procedere del percorso di risanamento, perché potrebbe rivelarsi un dannoso escamotage per evitare il trascinamento verso una situazione di dissesto da dichiarare ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, diluendo in un ampio arco di tempo
La speranza è riuscire a salvare la città dal dissesto finanziario. Anche perché non si tratta di “spicciolini”. La normativa è piuttosto severa e rigorosa. “Corte conti – sez. autonomie – deliberazione 20 dicembre 2012 n. 16……nell’ambito dell’attuale problematico panorama della finanza locale, un utile rimedio per scongiurare la più grave situazione di dissesto. Tuttavia essa deve essere rigorosamente attuata e sottoposta a scrupolosi controlli sulla regolarità della gestione e sul puntuale procedere del percorso di risanamento, perché potrebbe rivelarsi un dannoso escamotage per evitare il trascinamento verso una situazione di dissesto da dichiarare ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, diluendo in un ampio arco di tempo