MESSINA – 28 consiglieri su 28 presenti in aula hanno detto sì alla proposta di delibera 354 con cui saranno adeguati i gettoni di presenza, applicando così l’articolo 38 della legge regionale n.9 del 27 luglio 2023. Un dibattito atteso, quello durato oltre due ore e non privo di scontri dialettici, che si è risolto già alla prima sessione con un voto unanime, “spiegato” dai consiglieri presenti. E poco prima, a inizio seduta, è stata approvata anche la proposta di delibera 353 con cui si adegueranno da gennaio anche i compensi dei revisori dei conti.
Il sindaco Federico Basile, proponente della delibera, spiega che i gettoni saranno adeguati ma la cifra totale non potrà andare mai sopra il 30 per cento di quanto spetta allo stesso cittadino. E lo spiega bene il prospetto all’interno del testo del documento. Da ottobre a dicembre 2023, l’indennità di funzione di Basile sarà di 11.133,18 euro. Il gettone dei consiglieri salirà a 114,30 euro, per un importo massimo di 3.339,95 euro. Ai datori di lavoro dei consiglieri spetta un rimborso massimo pari a un terzo dell’indennità del sindaco, quindi fino a 3.711,06 euro.
Con l’ulteriore adeguamento da gennaio 2024, il primo cittadino “guadagnerà” 13.800,00 euro e, a cascata, il gettone salirà a 141,69 euro (un aumento del 152,47 per cento rispetto a oggi), con un importo massimo mensile di 4.140,00 euro. Ai datori di lavoro spetterà un rimborso non oltre i 4.600,00 euro. Fino a oggi l’importo lordo del singolo gettone di un consigliere nel comune di Messina è stato di 56,12 euro.
A inizio dibattito c’è già una frase chiave. A pronunciarla è il capogruppo del Pd Felice Calabrò, che in apertura del suo discorso sottolinea: “Fare politica è mettersi al servizio del cittadino”. Un passaggio chiave, che riprende anche oltre un’ora dopo, quando dopo uno scontro con la segretaria generale Rossana Carrubba, una sospensione e le scuse di rito per i toni, è il primo a spiegare perché il Partito democratico voterà sì, nonostante sia stato l’unico partito a non aver “condiviso” la delibera negli incontri tenutisi con il presidente Nello Pergolizzi e il sindaco Basile nelle scorse settimane (altro passaggio sottolineato, tanto da Calabrò quanto da Russo).
Calabrò ha dichiarato, rivolgendosi ai suoi colleghi: “Nel recente passato si è adottato un altro iter e in altri Comuni si sono assunti la responsabilità gli organi. In quest’aula tutto questo viene vissuto come qualcosa da nascondere, di soppiatto, ma assolutamente: questa delibera, è giusto che sia una delibera. Questa delibera va affrontata a viso aperto, con la consapevolezza del ruolo. Non vi dovete vergognare di fare politica. Io ne ho visti di tutti i colori e mi candido ancora, perché ho una passione. Senza vergogna. Questa delibera è corretta rispetto alla responsabilità di ogni consigliere. La politica è servizio, servizio per il bene comune. Se la intendete così, come me e come la collega Russo, e ragionate sul tempo, sulle competenze e sulla passione che mettete costantemente, non dovete avere nessuna vergogna, né timore, per gli attacchi. Ma dovete essere consapevoli di questa responsabilità”.
Parole riprese da Giovan Battista Caruso, unico esponente della lista De Domenico sindaco: “C’è chi l’ha definita una delibera scomoda, ma non lo è. Bisogna sottolineare la qualità e il tempo che ognuno di noi mette in quest’aula. Questo è un lavoro a 360 gradi e tutti i colleghi mettono impegno, mettono il cuore e l’energia per questi atti, che sono la conclusione del lavoro. Negli anni precedenti, quando venivamo pagati meno, sempre dieci ore restavamo in aula. Oggi si sta ripristinando quanto veniva corrisposto qualche anno fa. Il consigliere Calabrò ha detto bene: non ci dobbiamo vergognare di niente. Va corrisposto lo stesso diritto al presidente di Circoscrizione e al consigliere di Circoscrizione”.
Poi l’intervento di Pippo Trischitta, capogruppo di Con De Luca per Basile: “Ritengo che questo sia un atto di giustizia, che ripristina quanto è giusto. Sono stato consigliere fino al 2018 e mi sembra che il gettone fosse uguale se non superiore a quello che verrà corrisposto adesso. Qualcuno ha dimenticato che il gettone di presenza prima era questa cifra ed è stato dimezzato. I consiglieri del comune di Messina fino a oggi percepivano il gettone più basso in Italia. Questo provvedimento rende giustizia ma non fino in fondo rispetto a quanto preso. I commenti vengono dagli invidiosi, dagli ex consiglieri comunali abbattuti perché non sono qui in aula: è solo un atto di giustizia, soprattutto se rapportati ai gettoni delle altre città, soprattutto delle ittà metropolitane. Questo è il voto migliore che io abbia dato a livello di convinzione negli ultimi anni”.