Era stato presentato quasi due anni fa. Era stato condiviso e promosso da tanti consiglieri comunali. Era stato il frutto di un lavoro di squadra fortemente voluto soprattutto dalla consigliera comunale Nora Scuderi per riuscire così a dare un contributo fattivo ad un settore delicatissimo e sempre in affanno: i servizi sociali. Nasce così il Regolamento dei servizi sociali che nel dicembre 2014 un gruppo di consiglieri misero sul tavolo con la speranza di essere parte attiva in quello che doveva essere, da parte dell’amministrazione Accorinti, un percorso di cambiamento profondo nei servizi sociali messinesi. Oggi sappiamo bene che poco o nulla è cambiato, nonostante buoni propositi e impegni. Il consiglio così si è ritagliato la possibilità di fare la sua parte con questo regolamento, che dopo quasi due anni e un lungo confronto in commissione è approdato ieri in aula. Ma l’esordio non è stato dei migliori, anzi si sono scatenate polemiche, si sono surriscaldati gli animi e la discussione si è arenata ancora prima di iniziare proprio per alcuni scontri e diversità di vedute che hanno diviso gli iniziali firmatari della delibera. I consiglieri Franco Mondello (Udc), Rita La Paglia (Dr), Pippo De Leo (Gruppo Misto), Daniela Farada (Ncd), hanno deciso di ritirare la firma che avevano apposto due anni fa, quando avevano sposato questo progetto promosso dalla collega Scuderi. Si sono tirati fuori per colpa di alcuni emendamenti che la stessa Scuderi aveva deciso di presentare, a seguito di diverse audizioni in commissione della Consulta dei servizi sociali.
«I rappresentanti della consulta avevano fatto delle osservazioni che ho interpretato come valore aggiunto tanto da trasformare quei suggerimenti in emendamenti, in modo da migliorare ulteriormente il lavoro che era stato fatto» ha spiegato la Scuderi non riuscendo a comprendere a fondo il motivo di scissione dei colleghi che invece hanno spiegato di non condividere più la delibera perché snaturata da quegli emendamenti. Una motivazione che non è andata giù alla prima promotrice che ha ricordato le lunghe discussioni su quegli emendamenti e il voto favorevole della commissione. Un botta e risposta da uno scranno all’altro che ha surriscaldato gli animi, irrigidito le varie posizioni e che poteva rischiare di paralizzare o bocciare un atto potenzialmente così importante.
Così si è deciso di rinviare tutto a oggi, compresi gli altri dieci emendamenti presentati invece dal gruppo CMdB che però, ha assicurato la capogruppo Lucy Fenech, si muovono esattamente nel solco della versione originale e lo arricchiscono più nella forma che nei contenuti più salienti. Insomma un nulla di fatto per questa prima seduta del consiglio comunale post vacanze estive, prima seduta che all’inizio si era aperta con ben 28 consiglieri e che via via, con il passare delle ore e l’aumento delle polemiche, hanno iniziato ad andar via alla spicciolata, mettendo anche a rischio proprio la caduta del numero legale.
Un documento corposo che introdurrebbe tante novità, a cominciare per esempio dal fatto che il Comune di Messina non si è mai dotato di un regolamento per ordinare la gestione dei servizi sociali. Quello approdato un aula detta le linee generali, poi ne dovranno seguire altri per regolamentare i singoli servizi, intanto però questo potrebbe rappresentare quell’impalcatura che oggi manca del tutto. Prevede e definisce funzionalità, destinatari, organizzazione, finalità e modalità di intervento, si divide in 5 parti e, oltre a definire la cornice di norme e principi entro cui si muovono i servizi sociali, inserisce alcune novità che secondo i consiglieri possono apportare grossi miglioramenti nella gestione del settore, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei servizi resi agli utenti.
Si parla di Carta dei servizi, di gestione del personale, segretariato sociale, decentramento, controlli ferrati. Oggi la seconda puntata.
Francesca Stornante