Via libera al regolamento per la cremazione. L’aula pensa anche al coworking

Ad aprile la giunta Accorinti aveva approvato la bozza di regolamento. Oggi il Consiglio comunale ha detto sì al documento che definisce tutti i passaggi per la cremazione dei defunti. In città se ne parla da anni, l’impianto di cremazione ha vissuto mille peripezie prima di vedere la luce, finalmente però tutti i tasselli sono stati messi al posto giusto e il regolamento è in vigore.

“E’ stato il regolamento più semplice che abbiamo esaminato fino ad oggi e che ha immediatamente trovato l’ok dei consiglieri comunali” ha spiegato la presidente della commissione Regolamenti Mariella Perrone. Anche stavolta però non è mancato il dibattito in aula, la cremazione, la conservazione e la dispersione delle ceneri hanno fatto discutere i consiglieri comunali. Qualcuno è partito dalla Bibbia, come Nicola Cucinotta, altri hanno ricordato che è stata la Chiesa stessa ad aver dato l’ok a questa pratica, come Nino Carreri; Antonella Russo ha votato contro per dei dubbi sul regolamento stesso. Insomma, una discussione tra il mistico e il reale che alla fine ha portato all’approvazione del documento con 25 voti favorevoli.

Ecco cosa prevede in breve: la volontà di cremazione deve essere espressa secondo la disposizione testamentaria dell'interessato oppure attraverso l'iscrizione dell'interessato ad associazione riconosciuta che abbia tra i propri fini statuari quello della cremazione delle salme dei propri associati o la volontà espressa dal coniuge o dal parente più prossimo. I servizi connessi alla cremazione sono da intendersi onerosi a domanda individuale e dunque soggetti al pagamento delle tariffe stabilite dall'Amministrazione cimiteriale, nella cui determinazione si dovrà tenere conto anche delle condizioni di gratuità connesse a stato di indigenza o l'appartenenza del defunto a famiglia bisognosa.

Le tariffe possono essere soggette a rivalutazione annuale approvata con determinazione dirigenziale. Le celle cinerarie possono contenere fino alla possibile capienza di urne cinerarie, purché appartenenti alla stessa famiglia d'origine. Le stesse sono dislocate al Gran Camposanto, nei cimiteri rurali e presso l'Ara crematoria.

Durante la breve seduta di oggi è stato approvato anche l’ordine del giorno proposto dal consigliere di Cambiamo Messina dal Basso Gino Sturniolo e modificato in qualche punto dai colleghi Franco Mondello e Antonella Russo. Studiolo ha portato in aula il tema del coworking, uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro, spesso un ufficio, mantenendo un'attività indipendente. L’idea è di portare in città questo nuovo modo di mettere insieme risorse, spazi e professionalità al fine di creare innovative sinergie lavorative che possono anche creare nuovi sbocchi soprattutto per i giovani. Con l’ordine del giorno votato in aula il Consiglio invita la Giunta a farsi promotrice di nuove progettualità per la città legandole al coworking e dando un concreto sostegno al mercato del lavoro tramite questi nuovi indirizzi incentrati sulla cooperazione e la condivisione di spazi, mezzi e professionalità. Alla Giunta il Consiglio dice anche di individuare quali spazi sfruttare per questo scopo e cercare accordi anche tramite convenzioni con il mondo dell’imprenditoria, delle professioni, delle cooperative, dell’associazionismo. Per fare ciò l’aula ha indicato la strada dei bandi, si potrebbero anche intercettare finanziamenti e provare a sfruttare anche lo strumento della Zona Franca Urbana. Il Consiglio ha detto la sua. Adesso toccherà all’amministrazione.

F.St.