Approvazione a maggioranza, oggi pomeriggio, per il bilancio di previsione del Consiglio metropolitano di Reggio Calabria. Il documento contabile – insieme al Dup, il Documento unico di programmazione – costituiva peraltro il punto maestro dell’intero ordine del giorno dei lavori d’Aula.
Spiega Peppe Ranuccio, consigliere delegato proprio alle Finanze: il bilancio ci offre una situazione economica consolidata, ci dice innanzitutto questo. Occhio però a cadere nell’equivoco che questo significhi che, visti i numeri, si possa fare ciò che si vuole: i vincoli ci sono. Il bilancio parte peraltro da una serrata campagna d’ascolto. Da un lato dà risposte alle istanze del territorio, dall’altro è attento alla programmazione. E quando faccio riferimento alle prioritarie esigenze del territorio, non posso non pensare all’emergenza-viabilità: gli uffici sono alacremente al lavoro, ma è chiaro che servirà tempo per servire al meglio ogni angolo del territorio metropolitano. Noi abbiamo raddoppiato le somme per la manutenzione ordinaria e abbiamo però anche partecipato a diversi bandi regionali, nella consapevolezza che è necessario potenziare la viabilità. Potenziati pure i capitoli relativi allo sfalcio e alla pulizia delle strade. E altri segnali importanti sono stati tributati all’edilizia scolastica, anche con riferimento alle verifiche in materia di tenuta sismica. Idem il capitolo-impianti sportivi: la situazione infatti è florida sul versante dell’associazionismo sportivo, ma gli impianti sono pochi e per ovviare sono state stanziate somme importanti.
E il turismo? Inutile ribadire l’importanza che ha e dovrà avere per la Città metropolitana, s’è deciso di puntare fortemente alla valorizzazione dei sentieri, a Palmi penso al Tracciolino, ma pochi giorni fa vari Comuni della Piana hanno sottoscritto un Contratto di costa potenzialmente molto importante. E a breve ci doteremo di diversi battelli “pulisci-mare”. Chiaro, capitolo per capitolo legittimamente ciascun consigliere avrebbe potuto operare scelte diverse, ci sta; ma chi amministra ha il dovere d’assumersi responsabilità e individuare una rotta da seguire.
Tra le linee che abbiamo seguito, anche nuovi corsi di formazione che possano schiudere ai nostri giovani sbocchi occupazionali effettivi.
Evidenzia il consigliere delegato Carmelo Versace che si va ad approvare un documento che tiene dentro le complesse esigenze di una Città metropolitana come la nostra: seppure in buona salute, non possiamo far finta di non notare alcune ataviche criticità. Tra queste, le condizioni delle nostre strade trovano un posto particolare: e voi siete anche amministratori, spesso sindaci d’importanti Comuni, quindi ben conoscete le difficoltà certamente aumentate negli ultimi 10-12 anni. I finanziamenti all’epoca erano di circa 18 milioni di euro l’anno, oggi non riusciamo neanche ad avvicinarci a quella quota, neppure ricorrendo a fonti esterne. Ci siamo comunque dati da fare, e lo dimostrano i cantieri aperti in ogni angolo del territorio metropolitano. Senza peraltro condizionamenti di sorta rispetto al colore politico di questo o quell’Ente.
Filippo Quartuccio, delegato alla Cultura: c’è stato un impegno notevole anche nell’attenzione ai diversi àmbiti territoriali. Del resto il nostro compito è dare contenuto a quest’Ente di programmazione, ma pure veicolare un messaggio importante: la Città metropolitana ha intrapreso un cammino differente, che alla base ha la conoscenza del territorio e l’approfondimento delle problematiche. Dobbiamo fare in modo che i nostri cittadini avvertano la MetroCity come un Ente sempre più vicino a loro, dal primo Comune della Tirrenica all’ultimo della Jonica.
Il vicesindaco metropolitano Armando Neri definisce l’atto contabile il bilancio della concretezza e della “presenza” metropolitana. L’avvio di questo “secondo tempo”, molto politico, è stato scandito proprio da questo dato: l’attenzione verso i territori, come c’era stato chiesto. E noi, da amministratori metropolitani, siamo stati chiamati ad attuare quest’indirizzo. Di conseguenza, questo bilancio tiene conto di questi elementi e ci consentirà di dare risposte a istanze concrete raccolte sui territori. Anche un bilancio con dati aggregabili, confrontabili: e la trasparenza è un elemento fondamentale nel bilancio di una MetroCity che vuol farsi “sentire” dai cittadini. Un bilancio trasparente, dunque; ma anche comprensibile non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque voglia consultarlo.
Nino Minicuci. Statuto, art. 27 comma 3: dobbiamo avere le linee di mandate entro 60 giorni (quindi dal 26 gennaio entro il 26 marzo). Ma non sarà un problema procedurale. Solo che però noi dovevamo formulare le nostre obiezioni entro 30 giorni e poi, entro ulteriori 30 giorni, doveva arrivare l’approvazione definitiva: ma ripeto, non ne farò una questione procedurale. Sul Documento unico di programmazione abbiamo formulato vari emendamenti, ma se il sindaco ce lo chiede passeremo oltre. Quanto al punto 3 a pagina 8: chiediamo di mettere questa dizione: le linee programmatiche devono prevedere un cambio di passo notevole, si devono creare le condizioni affinché il Consiglio regionale attribuisca le deleghe alla Città metropolitano, creando così la fondamentale “sussidiarietà verticale” a beneficio degli amministrati. A parte questo, le altre richieste di modifica posso anche ritirarle tutte. E così pure per il bilancio. Ma ci risulta ci sia una convenzione con l’Università per stranieri che comporta 153mila euro di spesa per la MetroCity: non so se risulti anche ai revisori dei conti. Di certo, nel 2020 è stata pagata la rata, ma l’anno prima e l’anno successivo no. A noi interessa avere le funzioni, avere le risorse, per cui abbiamo presentato uno specifico ordine del giorno. E abbiamo individuato 10 punti per lo sviluppo economico di questo territorio, che speriamo vengano analizzati con favore dall’intero Consiglio metropolitano.
Michele Conia mette in dubbio l’efficacia delle politiche d’ascolto: non capisco bene se ho lasciato il mio numero telefonico corretto, se le mie mail arrivino qui o finiscano nel cestino, e ancora aspetto la possibilità d’incontrare il consigliere delegato alla Viabilità. Evidentemente questi criteri non valgono per tutti: eppure, fin dal primo giorno io mi son reso disponibile a mettere in campo i miei 21 anni di Consiglio comunale, a dispetto della giovane età. Certo non ne capisco le ragioni. Per esempio, io sono stato convocato a una riunione in cui bisognava discutere di bilancio nella quale però c’erano solo consiglieri d’opposizione. Io non ho fatto emendamenti proprio perché pensavo si potesse ben collaborare, ho solo inviato mail nell’interesse dell’intero Consiglio metropolitano, non sono stato mai più convocato per assemblee o riunioni. Evidentemente saranno stati sentiti tutti, tranne me… probabilmente sono appestato e non lo so e vi chiedo scusa, o magari pensavate io avessi il Covid e non ve la sentivate d’incontrarmi… Ma almeno non rappresentate le cose per come non sono: dite “sono decisioni nostre”, probabilmente anche buone, parecchi di voi hanno idee vicine alle mie, almeno così pensavo. Però a proposito di partecipazione, dite più correttamente: “con tanti, ma non con tutti”.
Rileva Peppe Zampogna di potersi quasi associare a quanto appena detto da Conia. E poi, quando si va su un territorio, la prassi vuole si coinvolgano i consiglieri estrazione di quel territorio: voglio chiedere, rispetto ai bilanci precedenti, in questo “miracoloso” bilancio cosa sia cambiato. Sono ad esempio previsti 140mila euro per l’estate di Reggio Calabria e 50mila euro per il Natale: mi verrebbe da chiedere se, per gli altri territori, sia stato fatto tutto allo stesso modo. Sicuramente sì, visto che stiamo parlando di un bilancio miracoloso, appunto.
Evidenzia Peppe Marino che la capacità politica di tracciare un bilancio e di far compiere un “salto di qualità” a un territorio si ravvisa nell’offerta di soluzioni nuove ai problemi dei territori. Che è un po’ quello che diceva Zampogna. Per esempio, rispetto alla Formazione professionale abbiamo provato, tracciando un percorso di partecipazione col territorio – dall’Università ai sindacati alla Camera di commercio –, a identificare risposte che tengano presente esigenze nuove del territorio. Così, quest’anno speriamo di poter fare partire corsi professionali per far inserire i nostri giovani nella meccatronica, i “nuovi motori” che stanno ormai conquistando il mercato. Nel comparto dell’agricoltura, che in questi anni ha offerto una forte spinta di crescita, per i 4mila ettari coltivati a bergamotto e i 5mila di kiweti. Tutto questo richiede lavoro: operai specializzati in grado di potare e innestare, per esempio. E realizzaeremo anche un corso professionale per formare operai specializzati nella costruzione di muri a secco, tecnica costruttiva che caratterizzava il nostro territorio e che noi intendiamo recuperare. Interventi forse piccoli, ma significativi. Quanto alla collaborazione, poi: la porta è sempre aperta, le proposte sono sempre ben accette, però la collaborazione non si basa sulla tecnica d’attendere l’altro.
Abbiamo inoltre previsto una – pur minima – dotazione finanziaria anche per rendere possibile effettuare progetti di cooperazione internazionale, per rendere l’Ente un punto di riferimento nell’intera area mediterranea, creando quei percorsi di dialogo e di confronto fra i popoli indispensabili, specie ora che si stanno consumando tragedie inaccettabili in Paesi non lontani dal nostro. Quanto all’agricoltura, mi ricollego a quanto detto da Minicuci circa la necessità di ricomprendere le funzioni che già la legge nazionale ci assegna: su questo, dobbiamo fare un percorso serio e accurato, per capire anche fino a dove possiamo spingerci. E avviare un percorso che, per step, ci consenta d’allargare sempre di più la sfera della nostra competenza in un’agricoltura che, permettetemi di dirlo, rappresenta oggi “la vera industria” del nostro territorio, anche grazie a tanti imprenditori che sperimentano pure tecniche innovative.
Il consigliere Domenico Romeo parla di un “taglio” politico rispetto ai bilanci dell’anno passato, ma carenti rispetto alla loro presunta innovatività. Peppe Ranuccio è stato l’unico a dedicarci del tempo per spiegarcene i contenuti, e lo ringrazio. Di qui a parlare di protagonismo amministrativo, però, ne corre: e non è certo lo spazio che ci è stato concesso rispetto a questa manovra di bilancio.
Peraltro, il nostro Regolamento di contabilità serba tante previsioni per dare forza al confronto, in quest’Assise. Per esempio, il bilancio si dovrebbe esaminare in diverse sedute di Consiglio, e il Dup andrebbe vagliato prima del documento contabile: quando si parla d’attenzioni alle minoranze, sono questi gli elementi che occorrerebbe innanzitutto rispettare. Invece molte poste vanno a ridursi, anno dopo anno.
Dare servizi puntuali a tutti i cittadini metropolitani dovrebbe però essere il nostro “mantra”, con attenzione verso ogni angolo del territorio, lamenta il primo cittadino di Calanna. Abbiamo sempre conosciuto il Consiglio metropolitano come un Ente che aveva 97 figli, vorremmo che questo concetto venisse portato avanti anche da quest’Assemblea.
Il consigliere delegato all’Ambiente Salvatore Fuda: nessuno di noi ha cercato il piccolo cabotaggio, tutti qui dentro abbiamo cercato di dare risposte, magari parziali, a problematiche vere che esistono. Su alcune questioni c’è da fare strada. Penso a una delle mie deleghe, la Difesa del territorio: in realtà è una delega priva di portafoglio, non potete scandalizzarvi se non trovate misure concrete.
Su questo e altro dovremo insistere con la Regione per farci dare gli strumenti per poter avere altri livelli di concretezza. E poi, c’è da dire che urge irrobustire la macchina amministrativa di quest’Ente: in caso contrario, anche facessimo programmi mirabolanti, non riusciremmo mai a tradurli in realtà, e su questo punto il vicesindaco Armando Neri, insieme al sindaco e al segretario generale, sta alacremente lavorando per poter presto reclutare nuove risorse umane. E, al contempo, alleviare le fatiche di chi oggi si trova di fronte a carichi di lavoro troppo ingenti. A Conia voglio dire: molte cose si fanno anche senza darvi dimensione pubblica, se è un difetto vedremo di rimediare.
La replica di Ranuccio: essendo il bilancio l’atto politico fondamentale di un Ente, nessuno di noi si sarebbe atteso applausi da parte delle forze di minoranza. Quale amministratore non vorrebbe fare tutto e sùbito? Però non è possibile, occorre fare delle scelte. E però, quando sento dire che sulla viabilità non abbiamo implementato dei capitoli, come Amministrazione abbiamo il dovere di rettificare, visto che da un milione e mezzo di euro circa siamo passati a tre milioni. In più ci sono vari altri interventi non finanziati con la spesa corrente. Io comprendo le vostre ragioni squisitamente politiche e capisco che le Regionali sono vicine, ma dire che il cambio di marcia non c’è stato o non è tangibile non è corretto. Peraltro, di qui a breve saremo chiamati ad approvare il rendiconto: nulla esclude che saremo in grado di liberare risorse e, in quell’occasione, decidere su cos’altro puntare.
Sono amministratore comunale da parecchi anni, dunque – fa presente il consigliere delegato ai Lavori pubblici Domenico Mantegna – conoscevo bene l’attività della Provincia prima e della Città metropolitana poi: io ritengo che questo nuovo impulso, a prescindere da tutto, sia davvero evidente. Abbiamo la fortuna d’avere un bilancio veramente solido, su cui si può lavorare perché ci sono margini per stabilire delle priorità diversamente che negli ingessati documenti contabili dei nostri Enti locali.
Tra le mie deleghe ho anche il coordinamento della Cabina di regia per il Recovery Plan: anche quelli sono soldi che comunque ci consentiranno di far fronte a una serie d’interventi strategici per il territorio metropolitano. Senza polemiche, a Conia e Romeo dico poi che il capitolo 1.138, se vede stanziati 20mila euro per attivare il Servizio civile, è grazie a un suggerimento proprio dei consiglieri di minoranza Michele Conia e Domenico Romeo. Non è vero che non condividiamo le richieste che arrivano dall’opposizione.
Non molla la presa la minoranza. E Pasquale Ceratti, in videocollegamento, evidenzia che occorrerebbe forse occuparsi meno di Palestina o di questioni altrettanto “aeree”, fare meno ammuina ed essere più concreti, magari confrontandosi quando vanno scelti i nuovi vertici della Sviprore. Serve più umiltà anche nell’accostarsi ai territori, asserisce il vicesindaco di Bianco; e avrebbe avuto anche un senso di maggior inclusione anche un invito formale ai metroconsiglieri (spiegherà poi il sindaco Falcomatà che in realtà ogni consigliere metropolitano è stato personalmente invitato). Ma c’è stato anche un riferimento a progressioni economiche orizzontali che languirebbero, ma anche a singole posizioni che invece avrebbero “messo le ali” anche in assenza – così Ceratti – dei requisiti di legge necessari.
Complicato il batti-e-ribatti politico, con taluni accenti veementi.
E tra i vari punti dello scontro, si segnala anche la piccata precisazione di Armando Neri: la meritocrazia si applica e sarà sempre applicata, puntualizza il vicesindaco metropolitano, e nessuno ha avuto incentivi di qualsiasi tipo senza possederne i requisiti.
Centomila euro per la formazione del personale interno è troppo, sindaco – risuona il monito di Minicuci –. Quanto all’agricoltura, poi, i corsi di formazione li abbiamo svolti sempre; e possiamo sempre chiedere alla Regione di tenerli a spese sue anziché nostre. Ma aggiungo: mettendo l’Agricoltura a Rosarno, visto che la gran parte dell’agricoltura vibonese è a Ricadi, avremmo la possibilità di svolgere un coordinamento politico interessante anche in prospettiva, visto che solo inizialmente i territori di una Città metropolitana coincidono con quelli dell’ex Provincia di riferimento, ma dopo possono cambiare. Aggiungo una cosa: le selezioni del 20% per i dipendenti interni, si fanno solo dopo aver provveduto ai concorsi per i dipendenti da assumere dall’esterno.
Al termine della discussione s’esprime pure il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà: è chiaro che si potrebbe sempre fare di più, ma il nostro non è un bilancio ingessato. Quanto stiamo riuscendo a fare non è scontato, specie in un quadro complessivo complicato per tutti gli Enti locali.
A questo punto, dopo lunghe ore di dibattito sostanzialmente nel merito della manovra finanziaria, il Dup passa a maggioranza.
Ecco perché si vota immediatamente dopo anche sullo schema di bilancio di previsione finanziario 2021/2023, in questo caso ad appello nominale: pure in questo caso, “sì” a maggioranza.
Nessuna difficoltà anche sui tre punti in tema di debiti fuori bilancio.
Dopo il “sì” ai primi 6 punti all’ordine del giorno, il Consiglio metropolitano prosedgue