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Consorzio autostrade, indetti altri tre giorni di sciopero a febbraio

MESSINA – Lo sciopero al Cas, il Consorzio per le autostrade siciliane, non è finito con la giornata di protesta di ieri. I lavoratori della Cub Trasporti, al termine dell’assemblea sindacale, hanno deciso di indire una seconda fase di sciopero di 24 ore. Sono state anche fissate le date: 23, 24 e 25 febbraio prossimi. Una questione delicata, un dibattito sena fine ed “iniziative di lotta decennali, legate allo stravolgimento contrattuale lavorativo dei dipendenti del Cas”.

Chieste le spettanze contrattuali

La protesta di ieri ha fatto seguito alla proclamazione dello stato di agitazione del 22 novembre scorso “inerente la richiesta al Consorzio del pagamento delle spettanze contrattuali non riconosciute e sospese – spiega il sindacato – rispetto a tutte le altre concessionarie del resto d’Italia. Viene chiesto pertanto il recupero di oltre 600 euro mensili, che in Sicilia i lavoratori perdono stabilmente dal 2009. A fronte di 1.565,70 euro mensili percepiti da un dipendente di Autostrade per l’Italia, lo stipendio nella nostra regione alla concessionaria Cas – sottolinea Cub trasporti – si è fermo ai 965,70 euro mensili”.

Il sindacato ha inoltre specificato di aver appreso “da fonti qualificate notizie, peraltro già riportate dagli organi di stampa nazionali, in merito alla imminente notifica di decadenza della concessione autostradale al Consorzio autostrade siciliane. Ciò a causa dei numerosi e reiterati presunti inadempimenti (oltre 800) rilevati dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, nonché dalla Corte dei Conti. La magistratura contabile,  con deliberazione del 18 dicembre 2019, sostiene che il meccanismo concessorio sia troppo sbilanciato nei confronti dei concessionari. Incluso il nostro, che in questi anni, malgrado i notevoli introiti derivanti dai pedaggi autostradali (centomilioni di euro medi), non ha speso adeguatamente le risorse previste (almeno il 35% degli introiti) per manutenzioni, ammodernamenti, controlli e sicurezza”.

“Quella clausola di salvaguardia che non c’è…”

La Cub trasporti sottolinea il mancato inserimento di una clausola di salvaguardia occupazionale nel contratto dei dipendenti volta a garantire la sicurezza lavorativa. Che verrebbe meno “qualora si desse seguito al transito diretto e immediato del personale ad altro concessionario individuato dal ministero competente. E’ utile al riguardo ricordare che la natura giuridica del Cas, quale ente pubblico economico, è sempre stata riconosciuta dall’agenzia delle entrate.

Basterebbe che fosse lo stesso consorzio a riconoscere tale veste giuridica naturale… piuttosto che mettere in ballo la Regione Siciliana (che non c’entra niente) che vorrebbe strumentalmente inserire nella prossima legge di stabilità 2020 una norma che preveda la trasformazione giuridica già riscontrata dall’Agenzia delle Entrate e per la quale il governo regionale non ha nessuna pertinenza in materia”.