"Nei giorni 26 e 27 maggio si terrà a Taormina il G7, i "Grandi della terra" (inclusi capi di stato dichiaratamente xenofobi come Donald Trump) celebreranno il periodico rituale di affermazione della loro potenza sotto la veste di garanti della pace mondiale. Si riuniranno per discutere di crisi economica, conflitti internazionali, energia, ambiente, clima, sicurezza e migrazioni. Anche questo summit avverrà in un contesto internazionale di impoverimento, di crescita delle disuguaglianze sociali, riarmo e conflitti incontrollati". Così si esprime il movimento NO G7 – Sicilia in merito all'evento che catalizzerà l'attenzione nazionale sulla cittadina di Taormina, la quale sarà teatro, nei giorni 26 e 27 Maggio 2017, del G7, vertice dei Capi di Stato di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, USA, Canada e Giappone.
"La Sicilia – proseguono i movimentisti – è stata scelta ufficialmente per "sfatare la fama di terra di mafia". Ma siamo anche terra di colonialismo militare americano, la terra di Sigonella, di Birgi, del Muos costruito in violazione di leggi ambientali e normativa antimafia. Siamo una terra violata, una terra di disoccupazione e sfruttamento del lavoro, una terra di migrazione e di accoglienza dei migranti respinti dai "Grandi" a tutte le frontiere".
Una serie di motivi, dunque, spinge i membri del movimento di contestazione a riunirsi a Giardini Naxos per discutere degli stessi temi trattati al G7, ma dalla parte di chi le politiche le subisce e spesso non ha voce in capitolo: famiglie dei disoccupati e precari, i migranti, i malati e vittime dell'inquinamento ambientale, le associazioni antirazziste e ambientaliste, i sindacati e i partiti.
Il movimento NO G7 organizzerà, il 26 Maggio a Giardini, quattro tavoli tematici su: crisi economica e lavoro, migrazioni e militarizzazione, diritti civili e conflitti di genere, beni comuni e difesa ambientale; mentre per giorno 27 è previsto un corteo che dal concentramento alle ore 14 nella piazza di Recanati (Giardini) percorrerà il lungomare di Giardini.