Ancora spazzatura, ancora cumuli di immondizia per le strade, intorno ai cassonetti, ancora segnalazioni di cittadini esasperati dalla sporcizia e dagli odori nauseabondi. Un’estate caldissima, non tanto per le alte temperature, quanto per l’emergenza in cui la città è piombata da settimane. Messinambiente lavora a pieno regime, evidentemente però gli sforzi messi in campo non sono sufficienti. Non è ancora chiaro quale meccanismo si sia inceppato nel servizio di raccolta dei rifiuti. Di certo non è la prima volta che si fanno i conti con l’emergenza, accadeva anche in passato. Ma il nuovo corso avviato dall’amministrazione Accorinti e dal manager Alessio Ciacci non solo non ha ancora prodotto risultati, ma sembra consegnare una città che appare sempre più sporca.
Si attende l’arrivo dei nuovi mezzi e la sistemazione dei nuovi cassonetti acquistati da Messinambiente. I primi sono già stati collocati, per esempio ad Acqualadroni, nei prossimi giorni si andrà avanti in questa operazione. Il commissario Ciacci ha assicurato che in questo modo si riuscirà in tempi più celeri a ripulire tutta la città e soprattutto a garantire un servizio più efficiente. Ad oggi però è sotto gli occhi di tutti che la situazione è insostenibile. E’ tornato a segnalarlo il consigliere della VI circoscrizione Massimo Costanzo che ha scritto un’accorata lettera al commissario Ciacci indignato per lo spettacolo che continua a presentarsi a Sperone e rammaricato ancor di più per le risposte che non riesce a dare agli abitanti di quella zona. Un cittadino di via Vicinale a Tremestieri racconta invece delle segnalazioni che da oltre sei mesi i residenti della zona girano a Messinambiente sulla presenza di una discarica abusiva nel territorio. Segnalazioni che però ad oggi non sono servite a niente. Il malcontento cresce ogni giorno di più, proporzionalmente alle cataste che si accumulano per le strade.
Nonostante questo continua l’attività di controllo e repressione che il Nucleo decoro della Polizia Municipale ha avviato di concerto con Messinambiente. Negli ultimi tre giorni gli uomini capitanati dal comandante Biagio Santagati hanno elevato una trentina di verbali, quasi tutti da 500 euro, per conferimento non corretto dell’immondizia, l’ultimo ieri mattina ad un camion che nel bel mezzo della strada e in pieno giorno stava scaricando di tutto, dai frigoriferi a scarti di materiale edile. Perché se da un lato è vero che il servizio reso da Messinambiente fa acqua da tutte le parti, è anche vero che l’inciviltà a Messina regna sovrana. L’errore in cui non si dovrebbe mai cadere però è usare queste motivazioni come giustificazioni ad una situazione che oggettivamente è divenuta insostenibile.
Alessio Ciacci intanto continua ad affidare riflessioni e considerazioni al suo “diario” e continua a puntare il dito contro il passato che ha regalato una società in queste condizioni. Ciacci usa una metafora e scrive che anche per Messinambiente è arrivato l’Overshot Day, così viene definito il giorno in cui l’umanità ha terminato tutte le risorse rinnovabili a disposizione nell’arco di un anno. In via Dogali l’Overshot day è il punto in cui i debiti sono talmente elevati da rendere faticosa e complessa la gestione del servizio. Questa è la verità del liquidatore venuto da Capannori.
“Chi ha amministrato in passato ha fatto gonfiare i numeri e i costi del personale a tal punto da portarli all’80% del bilancio aziendale (quando normalmente per le aziende di questo settore si aggirano attorno al 50%). La politica che in questa città ha orientato le scelte ambientali ha sempre vissuto il tema rifiuti come un problema da scaricare all’azienda, non preoccupandosi di come questa venisse gestita, dello stato sempre più scadente dei mezzi, dei debiti crescenti e del rischio di generare una irresponsabilità diffusa” scrive Ciacci, addossando ogni responsabilità a “quelli che c’erano prima”.
Il commissario spiega però anche qual è la linea che sta provando a seguire: “Puntando sull’efficienza della gestione e creando maggiore consapevolezza sull’importanza del servizio ogni giorno, con un gruppo di collaboratori interni ed esterni, stiamo cercando di allontanare di qualche giorno l’Overshot Day aziendale e al contempo creare buone pratiche. Lo stiamo facendo combattendo gli sprechi, ristrutturando l’azienda, riorganizzando le procedure interne, valorizzando il personale motivato e realizzando iniziative, dispendiose in termini organizzativi, ma rivoluzionarie per il messaggio che riescono a portare alla città”.
Secondo Ciacci per allontanare ulteriormente l’Overshot Day aziendale e quello dell’intero pianeta occorre però non sentirsi da soli e avviare un’opera di corresponsabilizzazione all’interno dell’azienda e all’esterno con il coinvolgimento non soltanto del Sindaco e dell’assessorato all’ambiente ma dell’intero Consiglio Comunale, della macchina comunale e della società civile, come capitato con i lidi e con gli alberghi, affinché sia evidente che il futuro del pianeta non passa soltanto dalla riduzione dei costi ma dalla scelta di impegnare le risorse proprio dove garantiscono lo sviluppo e la sostenibilità del pianeta. Fuori dal diario però la realtà è sotto gli occhi di tutti. In questo momento la gente vorrebbe solo non dover sopportare per giorni o settimane la puzza e la sporcizia. O almeno capire perché le cose non stanno funzionando.
Francesca Stornante