Alla fine, lo sciopero è stato confermato. Mercoledì prossimo, dalle 9 alle 17, i lavoratori aderenti a Orsa Ferrovie incroceranno le braccia per il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale dei siciliani. La decisione era stata posticipata rispetto al confronto che si è tenuto in questi giorni con la base dei lavoratori ed il movimento #ilferribottenonsiitocca. Confermata anche l’assemblea cittadina, che si terrà a palazzo Zanca alle 9.30.
Le motivazioni sono quelle anticipate dal sindacato al termine dell’incontro romano dello scorso 18 marzo, quando Ferrovie dello Stato ha rassicurato sul mantenimento dei collegamenti sullo Stretto nel 2015, ma tutto potrebbe essere semplicemente rimandato. Ed il destinatario della protesta non è più l’azienda ma la politica regionale e nazionale. Politica che – secondo il sindacato – “fin dallo scorso 23 dicembre sapeva della volontà del Ministero di riversare i costi sul territorio incaricando Rfi a prevedere la rottura di carico. Infatti, nonostante i 30 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità 2015, è stato emesso il bando per il servizio ex Metromare, unicamente per la tratta Messina – Reggio, per un totale di soli 21 milioni di euro e nessun finanziamento, neanche la quota residua già stanziata di 9 milioni di euro, per la rotta Messina – Villa San Giovanni – che prosegue a carico di Rfi. Eppure i dati riportano che su quest’ultima linea viaggiano 2 milioni di persone l’anno”.
I tagli non partiranno da giugno, grazie alla mobilitazione del territorio, ma il futuro resta più che mai oscuro. “Il diritto alla continuità territoriale – ricorda l’Orsa – è garanzia costituzionale. Non siamo più disposti ad abbozzare dinanzi all’ennesimo arretramento sociale dell’Isola. Occorre procedere ad una fase di rilancio di tutto il servizio ferroviario, sia regionale che a lunga percorrenza, ammodernando la rete ferroviaria e la flotta dei treni, così da recuperare il gap sociale che ci penalizza dinanzi alla restante popolazione del Paese. La Politica locale e nazionale deve rispondere ai cittadini rispetto alla prosecuzione o meno del progetto della "rottura di carico"; progetto tutt'altro che abbandonato ma solamente rimandato a dicembre”.