Il fronte del porto si fa sempre più caldo. Dopo l’annuncio di Bluferries che da fine settembre sposterà tutte le navi a Tremestieri, lasciando al porto storico solo le corse destinate al traghettamento ferroviario, e dopo la nota durissima dell’Orsa, si registra oggi la replica dell’Autorità portuale. Intanto sul rischio che i pedoni debbano attraversare solo a nuoto lo Stretto pur di raggiungere Reggio Calabria è il parlamentare Ncd Garofalo a sollecitare l’intervento del ministro Lupi.
“La decisione di Bluferries di sospendere le corse col porto storico corrisponde ad un'esigenza aziendale- scrive Francesco Di Sarcina, segretario generale dell’Autorità portuale- che può essere condivisa o meno dalle parti, ma che non può essere considerato come una conseguenza del bando andato deserto, situazione che induce piuttosto a pensare al contrario. Non corrisponde al vero, peraltro, che Tremestieri non assorbe l'intero traffico pesante uscente dalla Sicilia, come dimostra il fatto che ormai non sono più state rilasciate deroghe verso la rada San Francesco”. Secondo l’Autorità portuale negli approdi a sud si potrebbero anche incrementare le attuali sessanta corse giornaliere, quanto invece ai giudizi espressi dall’Orsa in merito all’infrastruttura si legge ancora “sarebbe bastato chiedere un sereno confronto con l'Ente, come molti fanno, per comprendere che il bando è andato deserto per ragioni diverse dal ventilato dragaggio, i cui costi sono sostenibili e gestibili. È proprio sull'esame delle predette ragioni che questo Ente sta lavorando, onde ripubblicare la gara”.
L’ultima frecciata l’Authority la riserva alla vicenda delle ordinanze anti-tir che hanno visto Cgil, Cisl e Uil poste su un fronte opposto rispetto a quello dell’Orsa che invece si è schierata al fianco di Accorinti. Contro questi provvedimenti l’Authority ha presentato ricorsi al Tar, esattamente come hanno fatto Caronte-Tourist e Aias.
“Forse- conclude Di Sarcina- se anche il Sindacato Orsa avesse assunto per tempo (come invece fatto da altri sindacati) una posizione più lungimirante nei confronti delle ordinanze anti-TIR poste in essere questa estate, oggi non saremmo alle "lacrime di coccodrillo". L'Autorità Portuale, obtorto collo, dovendo svolgere il proprio ruolo istituzionale di difesa del porto ha proposto ben due ricorsi al TAR non certo per mancanza di condivisione dei principi generali di tutela della salute pubblica, quanto piuttosto per riaffermare come essi vadano coniugati e bilanciati con tutti gli altri”.
Mentre l’Autorità portuale quindi si toglie il sassolino dalla scarpa nei confronti dell’Orsa il deputato nazionale Enzo Garofalo annuncia che sul tavolo del ministro Lupi c’è già una informativa sulle conseguenze che la soppressione della nave che effettua il collegamento tra Villa San Giovanni e il porto storico di Messina porterebbe ai cittadini delle due città dello Stretto. “Sono certo che entro la prossima settimana il Ministro fisserà un incontro per scongiurare l’interruzione della continuità territoriale. Abbiamo fornito alla segreteria del Ministro tutta la documentazione che consente di avere una visione chiara del rischio interruzione continuità territoriale che si prospetterebbe qualora venisse confermata la decisione del vettore pubblico di interrompere il servizio di collegamento. Ritengo necessario che si individui per questo caso così delicato una soluzione che, come sottolineato nella lettera inviata al Ministro dal Sindaco di Villa San Giovanni, riesca a contemperare le esigenze di tutti e in particolare dei cittadini che subiscono il problema della viabilità dei mezzi pesanti e leggeri”.
I riflettori adesso sono puntati anche su ex Metromare, perché lunedi scade il bando per la nuova gara e rischia di andare deserto, ma, quel che è peggio, il vero rischio è per i pendolari dello Stretto che dal 1 gennaio avranno la sola alternativa di attraversare a nuoto, visto che un servizio già azzoppato nel corso degli anni e impallinato da proroghe inadeguate, finirebbe con l’affondare definitivamente.
Alla faccia dell’Area Integrata dello Stretto.
Rosaria Brancato