“L’unico obiettivo è quello di mantenere la continuità territoriale”. Così il segretario generale della Cisl, Tonino Genovese, nel corso del Consiglio generale del sindacato, sul tema della mobilitazione per la vertenza Stretto.
Ma partendo da quest’obiettivo, si possono sfruttare nuove e moderne opportunità per legare il flusso di passeggeri, mezzi e merci, tra la Sicilia e il resto d’Italia. “Messina – afferma Genovese – ha, in questo contesto, una grande opportunità che è quella di recuperare il suo ruolo di centralità del trasporto. Sullo Stretto occorre creare un moderno sistema intermodale, rendere Messina hub dei trasporti in entrata e uscita dalla Sicilia. Ma senza un impegno politico, finanziario e strutturale per arrivare alla realizzazione di un hub non si può recedere sull’attuale sistema dei trasporti su nave”.
Dalla protesta alla proposta. “Messina deve essere centro per lo smistamento di bagagli e merci – prosegue il segretario – . Non si può accettare l’idea che dal 13 giugno il Gruppo Fs smonti il trasporto nello Stretto: va impedito. Contemporaneamente, però, si deve ragionare con tutte le articolazioni di Ferrovie dello Stato, con i Governi nazionale e regionali di Sicilia e Calabria per costruire su Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria un sistema funzionale, veloce e che semplifichi e ottimizzi la continuità territoriale, creando condizioni di qualità per il trasporto di persone, mezzi e merci”.
Il recupero della nave ferroviaria dismessa è fondamentale, ma non basta. “Dobbiamo pretendere investimenti in termini qualitativi. Occorre un collegamento confortevole (tapis roulant, scale mobili) che dalla Stazione Centrale porti alla Marittima, un collegamento veloce che unisca Messina, Villa e Reggio in venti minuti. Occorre rendere gli spazi confortevoli e funzionali. Occorre protestare per avere veri treni, così come avviene nelle altre parti d’Italia, le Frecce, di qualsiasi colore vogliano, rosse, gialle, argento, bianche… anche violetta, ci accontentiamo…. Le stazioni ferroviarie diventino opportunità di servizi, svago e di aggregazione, di scambi. Bisogna dare dignità e decoro ai tanti siciliani che partono dai paesi più remoti dell’isola e, magari per paura dell’aereo o per i costi, programmano un viaggio infinito sulle rotaie”.