Fumata bianca dal ministro Lorenzin per la fusione Piemonte-Neurolesi.
La trasferta romana dell’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi per incontrare il ministro alla salute Beatrice Lorenzin in merito alla possibilità di deroga, in caso di accorpamento tra il nosocomio del viale Europa e l’Irccs, per il Pronto soccorso, si è conclusa con il via libera al “matrimonio” tra le due aziende ospedaliere. Dal ministero, presente anche il capo di gabinetto, è stato ribadito l’ok al progetto presentato nel dicembre scorso e poi sposato dall’ex assessore regionale Lucia Borsellino, che proprio in seguito al via libera romano aveva avviato l’iter per l’accorpamento. Il ministero intende comunque approfondire i dettagli tecnici dal momento che in gioco ci sono le risorse destinate alla qualità dell’erogazione dell’assistenza ed alla ricerca. Le prossime tappe vedranno quindi impegnati i tecnici su questo fronte. La Lorenzin ha quindi confermato il suo sì al progetto del Polo di riabilitazione del Meridione, fatto questo che potrà comportare la deroga al Balduzzi per il Pronto soccorso, come avvenuto in casi analoghi. Sembra però che ci sono alcune condizioni da rispettare, in virtù del fatto che il Polo vedrà il ministero impegnato anche finanziariamente. Il primo approfondimento riguarda il Pronto soccorso. Per riuscire a garantire il mantenimento del presidio l’idea è quella di operare in sinergia ed integrazione con l’Azienda universitaria del Policlinico, struttura che, in caso di chiusura del Piemonte, sarebbe la prima ad essere penalizzata a causa del fiume di utenti che si riverserebbero. Un’organizzazione concordata con l’università ed un lavoro in sinergia consentirebbe di mantenere nella pienezza delle sue funzioni l’attuale Pronto soccorso. Più che un matrimonio ne verrebbe fuori una sorta di “triangolo”, tenendo anche in considerazione il fatto che anche il Policlinico, così come il Neurolesi è impegnato nella ricerca (e per la ricerca ottiene fondi). La seconda condizione, a garanzia dello stesso Ministero, è il potere di vigilanza e controllo che la Lorenzin intende avere qualora l’assessore decidesse di seguire questa strada. Se il Ministero mette le risorse, così come la Regione, su quelle risorse deve poter vigilare. Stando quindi all’esito della trasferta romana dell’assessore la fusione tra il Piemonte e l’Ircs sarebbe compatibile con il Pronto soccorso in deroga, senza necessità di declassarlo in Pte o Pta.
Spetta comunque a Gucciardi, a stretto giro di posta, così come si era impegnato a fare il 7 settembre, decidere la soluzione migliore per il presidio. Il dg del Papardo-Piemonte Michele Vullo sta procedendo con l’iter che porterà entro fine ottobre all’eliminazione dei doppioni ed allo smantellamento del nosocomio. Entro il 30 settembre Gucciardi ha chiesto ai manager siciliani le dotazioni organiche e la rifunzionalizzazione dei presidi di competenza, pertanto qualsiasi soluzione deve arrivare prima che sia troppo tardi.
All’Ars, dopo la conferenza dei capigruppo, è stato inserito all’ordine del giorno il ddl Picciolo-Formica sull’accorpamento con il Neurolesi per essere esaminato dall’Assemblea. Gucciardi aveva annunciato anche la possibilità di optare per un provvedimento assessoriale. Dopo la trasferta romana e dopo che gli uffici del dipartimento regionale hanno valutato anche l’ipotesi di trasferimento all’Asp si presume che adesso l’assessore abbia le idee più chiare ed abbia valutato l’intero contesto e possa quindi decidere, in un modo o nell’altro. Nel frattempo è altrettanto probabile che concorderà con Vullo un “congelamento” o un rallentamento del percorso di smantellamento del Piemonte. Sarebbe quanto meno singolare che mentre gran parte della politica si sta impegnando per non far chiudere i cancelli, ci sia chi tiri dritto per la sua strada, sia pure dettata dalle esigenze burocratiche o normative.
Rosaria Brancato