L'Orsa ha scritto al Prefetto Alecci e alle Ferrovie dello Stato per chiedere trasparenza dei criteri e tempi certi per il tanto atteso ritorno al lavoro degli 80 ex dipendenti.Il 15 ottobre dovrebbero iniziare i primi 40 ma tutto tace.
Hanno lottato per salvare il loro posto di lavoro e dopo mesi di presidi, proteste, manifestazioni, anche eclatanti, hanno raggiunto il loro obiettivo. Gli ex lavoratori Servirail presto torneranno a lavorare. La buona notizia era arrivata nelle scorse settimane e aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Adesso però il clima si sta nuovamente riscaldando perché i giorni passano e la situazione resta incerta. Così ieri alcuni lavoratori ex Servirail sono tornati dal Prefetto per chiedere ancora una volta il suo intervento. E il sindacato Orsa ha scritto una nuova lettera indirizzata proprio al Prefetto Alecci ma anche al direttore delle risorse umane di Fs Domenico Braccialarghe. Si chiede di convocare al più presto un confronto tra le parti per chiarire i punti che finora sono rimasti oscuri. Michele Barresi dell’Orsa ricorda che fin dall’inizio hanno battuto i pugni per mettere nero su bianco le condizioni dell’accordo che farà tornare a lavoro gli 80 ex Servirail. Stranamente però tutto questo non è mai stato fatto. I primi 40 lavoratori già dal prossimo 15 ottobre dovrebbero essere ricollocati. Ad oggi però non ci sono notizie sui tipi di contratto che avranno, sulla destinazione, non si sa neanche chi tornerà in servizio perché si tratta di chiamate nominative.
“Occorre , nella massima trasparenza e regolarità, formalizzare l’elenco del personale avente diritto alla ricollocazione procedendo alle assunzioni con criteri certi e nella tempistica annunciata ratificando il piano previsto di ricollocazione esclusivamente all’interno degli appalti Trenitalia/RFl specificando tipologia contrattuale e sede lavorativa” si legge nel documento. L’orsa chiede trasparenza dei criteri come già fatto nelle altre regioni d’Italia per non penalizzare ulteriormente i lavoratori siciliani. Intanto il 15 ottobre è vicino.
“A questo punto -dice Michele Barresi- non sappiamo neanche se i tempi verranno rispettati”. (Francesca Stornante)