La Regione deve 10 milioni di euro all’Atm e al Comune per aver pagato meno contributi chilometrici all’azienda di trasporto pubblico messinese. Lo ha deciso il Tribunale di Messina con una ordinanza che all’inizio dello scorso mese di luglio ha sancito che Palermo ha riconosciuto meno contributi per gli anni 2013-2016.
Nonostante la buona notizia non erano mancati attacchi e polemiche. E dall’Atm gli entusiasmi erano stati frenati in attesa di capire quali sarebbero state le intenzioni della Regione.
Così ieri, a Palermo, si è svolto un incontro tra il Sindaco Cateno De Luca, il vicesindaco Salvatore Mondello, il Presidente di ATM s.p.a. Giuseppe Campagna, l’assessore regionale ai trasporti, Marco Falcone, il dirigente generale del Dipartimento Trasporti, Fulvio Bellomo e il dirigente del Servizio 1, Dora Piazza.
Durante la riunione, sul tavolo anche la questione dei maggiori contributi dovuti dalla Regione ad Atm a seguito della recente ordinanza del Tribunale di Messina. L’assessore regionale Falcone ha dichiarato di voler verificare la possibilità di dare esecuzione all’ordinanza, ferme restando le valutazioni dell’Avvocatura di Stato in merito all’eventuale impugnazione della stessa.
Quindi Regione e assessorato non hanno ancora deciso se procedere con un ricorso, ma sarà l’Avvocatura di Stato a valutare la fattibilità. Se però non ci sarà nessuna opposizione all’ordinanza che ha dato ragione ad Atm, l’assessore Falcone ha garantito che metterà in moto la procedura per pagare ad Atm quanto è mancato in questi anni.
Stesso impegno per i circa 3,5 milioni di euro ulteriori che la Regione aveva cautelativamente trattenuto sui contributi dovuti ad Atm. Una decisione figlia del rinvio a giudizio di alcuni dirigenti della stessa azienda, poi conclusosi con l’assoluzione di tutti gli imputati con formula piena.