Con l’avvicinarsi della manifestazione contro l’utilizzo del CSS, indetta nell’anniversario dell’incendio al serbatoio della RAM, si susseguono le prese di posizione delle associazioni ambientaliste nella valle del Mela. Oggi è la volta del comitato “No inceneritore del Mela”, tra i più attivi oppositori del progetto e promotore di una raccolta firme contro la riconversione della centrale Edipower.
“Dopo mesi di annunci” – si legge nel comunicato – “il progetto definitivo del megainceneritore è stato depositato venerdi da Edipower al comune di S.Filippo del Mela ed a breve verosimilmente al Ministero dell’Ambiente per l’avvio della procedura autorizzativa chiamata V.I.A. (Valutazione Impatto ambientale). Viene così confermata definitivamente l’intenzione dei gestori della centrale elettrica di S.Filippo verso la conversione ad uno degli inceneritori più grandi d’Europa. Se prima la sigla era OCD, adesso è CSS (Combustibile Solido Secondario), un combustibile costituito dai materiali combustibili dei rifiuti (in maggioranza plastica, carta, pannolini, fibre tessili, ecc…). La sostanza è che hanno in serbo per noi un cocktail micidiale di diossine, metalli pesanti e nanopolveri”.
Nella nota si affronta anche il tema dei posti di lavoro: “Ovviamente cercheranno di utilizzare contro i cittadini il solito ricatto occupazionale, come se il lavoro e la salute debbano essere dei diritti contrapposti, trattando i 150 dipendenti della centrale (e i 250 circa dell’indotto, ndr) come “scudi umani” in difesa dei loro profitti. Ma il ricatto occupazionale non è che l’ennesimo inganno, visto che gli inceneritori non producono ma distruggono posti di lavoro, oltre che soldi, salute e vite”.
Giovanni Passalacqua