A palazzo Zanca ci sono contrattisti e contrattisti. O meglio, ci sono da una parte 265 unità di personale precario, a cui la Giunta municipale ha esteso l’orario di lavoro a 27 ore settimanali dalle 18 o 24 ore previste in base alla legge di riferimento; e dall’altra, in totale solitudine, una precaria “speciale”, le cui ore sono state addirittura raddoppiate da 18 a 36. Alla fortunata lavoratrice, che svolge servizio presso l’Ufficio commissariale del soggetto attuatore (alias il sindaco Buzzanca, nominato in seguito all’ alluvione del 2009) è stata , infatti, dedicata apposita delibera, per l’esattezza la n.1245, approvata dall’esecutivo il 14 ottobre scorso, stesso giorno in cui è stata esitata favorevolmente anche l’altra delibera, la n.1244, destinata agli altri 265 contrattisti, così suddivisi: «160 unità del personale contrattista di cui alla L.R.21/03; 93 unità di personale contrattista di cui alla L.R.85/95; 12 unità di personale già appartenenti al D.Lgs.vo 468/97 contrattualizzati ai sensi e per gli effetti della L.R.21/2003».
Corredata dei pareri favorevoli espressi dal segretario generale Santi Alligo sulla legittimità, dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore sulla regolarità contabile e dal dirigente Antonino Cama, la proposta di deliberazione n.1245 autorizza per la singola contrattista l’estensione dell’orario contrattuale da 18 a 36 ore a partire dal 16 ottobre e sino al 31 ottobre2011 . Stesso periodo indicato e previsto per gli altri 265 lavoratori, i quali tuttavia usufruiranno, come detto, di un tetto massimo di 27 ore settimanali, per un impegno complessivo di spesa di 64 mila euro.
Sebbene nella delibera n.1245 non si faccia minimo accenno alle mansioni svolte né ci sia un solo rigo sulle motivazioni che spieghino ed illustrino le ragioni per cui si disponga l’estensione oraria indirizzata ad un’unica persona, il ruolo della contrattista in questione deve essere particolarmente importante se si considera che la stessa, grazie alla delibera n 852. del 30 giugno, si era già vista raddoppiare le ore settimanali di lavoro nei tre mesi (estivi!) luglio, agosto e settembre. In quell’occasione, gli altri contrattisti erano stati assolutamente ignorati, rimando fermi all’orario base, con una inevitabile coda di polemiche , sollevate nell’immediato e in forma scritta dai consiglieri comunali del Fli Pergolizzi, Trischitta e Canfora che, in una nota, definivano il provvedimento un vero e proprio privilegio ad personam (vedi articolo correlato) ; e più recentemente – durante l’approvazione in aula consiliare del bilancio di previsione – dal capogruppo del Pd Felice Calabrò, il quale ha evidenziato l’anomalia e chiesto spiegazioni all’assessore con delega al personale, Melino Capone, che – senza scomporsi minimamente – ha giustificato il provvedimento con il «tipo di lavoro svolto presso il soggetto attuatore, dove ogni giorno si recano i cittadini di Giampilieri a rappresentare i loro innumerevoli problemi».
Insomma, nulla di strano secondo l’amministrazione comunale, che a 15 giorni di distanza dalla scadenza degli effetti di quel provvedimento, ne ha confezionato un altro, sempre su misura ma per un “solo” mese. Che non è detto sia però l’ultimo… (Danila La Torre)