Arriva anche a Milazzo il “Codice rosa”, progetto di accoglienza al Pronto Soccorso dedicato a chi subisce violenza. Ad annunciarlo la dott.ssa Jenny Maio, portavoce e componente del direttivo PD Circolo1 Milazzo e portavoce delle donne dell’ass. DEM. La Regione ha istituito ufficialmente questo servizio partito a Ragusa e, come ci spiega Francesca Sindoni, coordinatrice del circolo 1 nominata esperta del Gruppo regionale per gli interventi di prevenzione e cura nella violenza di genere, “i dati sono preoccupanti e da stime sulla violenza di genere contro le donne in Sicilia risulta che il 23,3% della popolazione femminile dai 16 ai 70 anni abbia subito una violenza fisica o sessuale nel corso della vita, di cui l’11,9% da parte di un partner. Il rapporto sulla medesima indagine rileva che solo il 2,4% delle donne denunzia la violenza subita nel caso sia stato il partner ad esercitarla e che, sempre in Sicilia, il 3,4% la denunzia se l’autore non è il partner. In Italia la percentuale delle donne che denunziano è stimata intorno al 6%”.
Il progetto “codice rosa” non si rivolge solo alle donne ma a chiunque possa trovarsi in una situazione di debolezza e vulnerabilità e i cui segni di violenza subita non sempre risultano evidenti.
L’intervento congiunto della task force interistituzionale, Azienda sanitaria- Procura della Repubblica, composta da operatori sociosanitari, magistrati e forze dell’ordine permette di prestare immediate cure mediche e sostegno psicologico a chi subisce violenza, nel fondamentale rispetto
della riservatezza. Alle cure si affianca l’azione sinergica e tempestiva della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine per registrare tutti gli elementi utili, sia per avviare le indagini, sia per monitorare e tenere sotto controllo le situazioni a rischio nei casi di mancata denuncia.
Così al pronto soccorso milazzese sarà’ preposta una stanza apposita dove verranno create le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime; il codice viene assegnato al triage dal personale infermieristico, formato per riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata.
“Dal 2013 il Codice Rosa – conclude Sindoni – è attivo a Ragusa e ritenuto progetto
pilota per la regione Sicilia poiché non mi è stato possibile attuarlo prima a Milazzo nonostante innumerevoli incontri con la Dirigente e l’allora Commissario straordinario”.