Secondo le previsioni della giunta Buzzanca, l’incasso doveva aggirarsi su una cifra compresa tra i 5 e i 10 milioni all’anno. La convenzione sull’ecopass per attraversare lo Stretto fu stipulata nel 2010 e, da quando è attiva, ha invece fruttato un importo inferiore ai 2 milioni di euro all’anno. Si tratta pur sempre di una boccata di ossigeno se si pensa che, dopo cinque anni, nelle casse di palazzo Zanca saranno entrati quasi 9 milioni di euro. Una cifra che è stata impiegata principalmente per il rifacimento delle strade, solcate quotidianamente da migliaia di autoveicoli che attraversano lo Stretto e, nei periodi di chiusura del porto di Tremestieri, anche dai mezzi pesanti. Quei soldi sono serviti anche ad azioni per la riduzione dell’inquinamento, il rifacimento della segnaletica e altri interventi per fluidificare la viabilità.
Ma perché gli introiti sono stati di molto inferiori rispetto alle previsioni? “Perché il servizio non funziona bene – ammette l’assessore Sebastiano Pino -, ma non do la colpa alle compagnie di navigazione, piuttosto ad ordinanze che non chiariscono i rapporti e non pongono obblighi contrattuali. Oggi non pagare l’ecopass non è motivo ostativo al traghettamento. Serve, invece, che sia inserito nel biglietto, come parte del titolo di viaggio ed a quel punto diventa facilmente controllabile, come ad esempio succede alle Eolie”.
L’amministrazione comunale sta, allora, lavorando per riscuotere direttamente l’ecopass, senza il tramite delle compagnie di navigazione. “Il progetto è quasi pronto – spiega Pino – e il Dipartimento Mobilità sta preparando la delibera di approvazione e di avvio della gara. In realtà potrebbe esserci anche un affidamento diretto perché sono state interpellate diverse ditte ma pare che l’unico metodo di rilevamento automatico possa essere quello di Telepass, che per questo tipo di servizio non ha concorrenza. Chi ha già il telepass lo potrà usare per pagare l’ecopass mentre per chi non ce l’ha prevedremo l’acquisto di appositi tagliandi, anche se in quest’ultimo caso non è ancora stato definito il metodo di controllo e si studieranno soluzioni insieme all’azienda. Il sistema rileverà la targa del mezzo e sanzionerà i non residenti senza ecopass. In questo modo, prevediamo un aumento considerevole delle entrate”.
(Marco Ipsale)