In merito all’articolo “Il controllo del territorio per battere gli incivili”, pubblicata sul giornale in data 18 Aprile 2019, a firma di Pippo Trimarchi, editore della testata, ci permettiamo di esprimere qualche considerazione e fare qualche riflessione nel merito della funzione della Polizia Municipale di Messina.
Nulla da eccepire rispetto all’analisi svolta per evidenziare l’inciviltà diffusa che regna nella nostra città in fatto di violazione dei più basilari principi di convivenza. Questo lo facciamo perché, oltre ad essere cittadini, siamo operatori direttamente impegnati nel fare rispettare le regole di convivenza che stanno alla base dei rapporti di una comunità. Ciò però non deve condurre a facili semplificazioni che, come puntualmente sottolinea la Direttrice Brancato nelle sue riflessioni domenicali, a Messina diventano stereotipi dell’autolesionismo a tutti i costi. Crediamo che oggi ogni realtà urbana sia caratterizzata, a sud come a nord, da problemi che sono intrinseci all’assetto dei territori urbani, in larga parte vandalizzati da scellerate azioni di espansionismo costruttivo che hanno sacrificato proprio la regolare e civile convivenza dei cittadini. Se ancora nelle azioni di Governo ci sono misure per la riqualificazione dei tessuti urbani, a valere su tutto il territorio nazionale, c’è un evidente problema nel “sistema città”.
Per tornare a noi, a Messina e, nello specifico ai problemi della Polizia Locale cittadina, crediamo che talune considerazioni espresse nel pezzo appaiono alquanto superficiali perché non leggono in modo pieno e compito la realtà e, le ipotetiche soluzioni avanzate che, se pur lodevoli, non riescono ad essere esaustive perché espressione di un quadro generale e strutturale che risulta sempre deficitario. Il vostro giornale ha pubblicato e registrato in questi anni quanto è avvenuto ed ha interessato questo settore per ricavarne una lettura giusta e puntuale dello stato dell’arte ma così non appare.
La previsione della dotazione organica ordinata secondo i parametri regionali assegna a Messina 1102 addetti, numeri mai visti ed oggi oltre che improponibili anche irraggiungibili; le Amministrazioni che si sono succedute hanno ridotto questa dotazione fino a 458 unità ultima Accorinti; dei 289 operatori oggi in servizio, oltre quelli che continueranno ad uscire per quiescenza, vi è da sottolineare che 50 contrattisti, stabilizzati di recente, non sono ancora a tempo pieno ed 11 operatori, a tempo determinato, come diceva bene il pezzo, corrono il rischio di uscire il prossimo Luglio; l’ultimo concorso è quello bandito nel 1989 e dal quale gli assunti nel 1995, oggi sono prossimi alla pensione avendo anche acquisito, in ragione di una professione che espone a rischi continui, patologie che la normativa sulla tutela dei lavoratori impone di dover utilizzare in modo appropriato in servizi che sono anch’essi essenziali e necessitati dal fatto di dover assecondare con atti specifici ciò che viene svolto nel presidio del territorio. Ciò non toglie ed è dimostrabile nei fatti, che l’attività sanzionatoria proprio delle cattive abitudini attraverso la violazione delle regole, abbia prodotto negli anni cospicue risorse in quelle casse comunali, assai desolate, che hanno condotto l’Ente Comune verso il dissesto; non si dimentichi poi la posizione della città quale Porta della Sicilia, del vasto territorio assai differente da quello delle città prese a paragone, dei servizi che a Messina si svolgono a differenza di altre città sulle ventiquattro ore, della non adeguatezza di strumentazione che oggi va dalla carenza dei mezzi di servizio al vestiario e potremmo ancora continuare al snocciolare il Rosario.
Tutto questo non può e non deve costituire un alibi perché Messina deve recuperare terreno e ciò può avvenire solo attraverso l’adozione di misure strutturali che possano garantire prospettive di servizi adeguati per il futuro della città. Bisogna certamente raggiungere gli standard di altre città che in questi anni hanno investito in uomini e tecnologia e sono per questo in grado di assicurare migliore qualità di servizi e soprattutto quella “sicurezza percepita” che rappresenta ormai il bisogno primario dei cittadini.
L’amministrazione De Luca, crediamo, anche in ragione dell’interlocuzione aperta con il Sindacato e con chi vive ogni giorno questa professione, abbia acquisito consapevolezza del delicato compito, fondamentale ed insostituibile, che la Polizia Municipale svolge e che deve indirizzare tutti, nessuno escluso, verso quel miglioramento della qualità che tutti auspichiamo.
Il segretario provinciale del Silpol Giuseppe Gemellaro