Pippo Ansaldo, eletto nella lista “Il Centro con D’Alia” si è dimesso consigliere comunale. La formalizzazione avverrà nelle prossime ore, ma l’annuncio è stato dato nel corso della seduta del consiglio comunale di questo pomeriggio. La decisione di Ansaldo, irruento nei modi ma nobile nell’animo, è in netta controtendenza rispetto a ciò a cui gli spettatori politici sono abituati ad assistere, soprattutto in questo preciso momento , dove a destra come a sinistra passando per il centro l’unico obiettivo, anche in vista delle prossime elezioni regionali, sembra essere quello salvaguardare o accaparrarsi la poltrona. Ansaldo, invece, ha deciso di lasciare libera la poltrona «perché deluso da questo modo di interpretare e fare politica che soltanto raramente si è preoccupata dell’interesse dei cittadini messinesi, preferendo seguire strategie personali, di bottega e molto spesso motivate solo da rancori personali» ,ha detto testualmente l’ormai ex consigliere comunale.
Ansaldo ha ringraziato Gianpiero D’Alia e Giovanni Ardizzone, con i quali rimangono saldi i rapporti umani, meno quelli di partito, perché come lui stesso ha spiegato in Aula , di fronte ai sui colleghi, «è venuto meno quel senso di appartenenza e di ideali comuni » per cui aveva sposato il progetto dell’Udc e sostenuto la coalizione di centro-destra. Ansaldo, come hanno fatto molti altri consiglieri, avrebbe potuto lasciare l’Udc, fare tappa al Gruppo misto per farsi corteggiare da altri partiti e poi cambiare definitivamente casacca. Scordandosi o peggio rinnegando il passato. Ma è proprio questa la logica perversa tipica della politica che Ansaldo rifiuta categoricamente, dimostrando di possedere due doti rare in politica, coerenza ed onestà intellettuale, come peraltro gli è stato riconosciuto dal suo collega di partito e amico/nemico Giuseppe Melazzo; dal suo alleato Salvatore Ticonosco (Pdl) e anche dal suo avversario Felice Calabrò (Pd).
Durante il suo intervento, Ansaldo -visibilmente emozionato e commosso per una scelta ovviamente non semplice – ha voluto ringraziare l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca , che in questi quattro anni ha più volte difeso da quei banchi, anche quando i suoi colleghi di partito sembravano la vera opposizione in aula. «Debbo riconoscere a Buzzanca -ha detto – di essere sempre stato disponibile e rispettoso del mio ruolo di consigliere comunale». Quasi una dichiarazione d’amore la sua , di natura politica ovviamente, che certifica la distanza tra Ansaldo e l’Udc, soprattutto alla luce dei risvolti di queste ultime settimane.
Il presidente del Consiglio comunale Pippo Previti ha consigliato ad Ansaldo di dormirci su e ripensare alle sue dimissioni prima di formalizzare. Ma chi, in questi quattro anni, ha imparato a conoscerlo, sa bene che la sua scelta sarà irrevocabile. Al suo posto subentrerà il secondo dei non eletti (il primo era Santi Culletta, che ha già sostituito Bruno Cilento, emigrato alla Provincia), Salvatore Ruello, che si ritroverà catapultato in Aula solo nove mesi prima della fine del mandato e durante la fase commissariale. Ad Ansaldo in bocca al lupo per il suo futuro, a Ruello per questa nuova avventura politica. (Danila La Torre)