Domani la Cgil di Messina insieme all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e alla Fondazioni Di Vittorio, ricordano, nell’ambito di un Convegno che si terrà a palazzo Zanca, la figura di Francesco Lo Sardo, uomo politico e sindacalista messinese che morì il 30 maggio del 1931 nelle carceri fasciste. Lo Sardo, che nacque a Naso nel 1871, fu tra i protagonisti dei Fasci siciliani e delle lotte dei lavoratori per la conquista dei diritti civili e sociali nella nostra provincia. Visse il dramma del terremoto del 1908, fu parte attiva nella fase della ricostruzione e della riorganizzazione della Camera del lavoro e del movimento sindacale, anche nel primo dopoguerra.
Primo deputato comunista siciliano ad essere eletto al Parlamento nazionale, si batté contro il fascismo e le scelte liberticide del regime che lo perseguitò con arresti e reclusioni fino alla morte, avvenuta nel 1931 nel carcere di Poggioreale. Messina ne ha sempre ricordato e sottolineato la figura e l’insegnamento intitolandogli non solo la sede della Cgil, la Camera del lavoro di via Peculio Frumentario, ma anche una delle principali piazze della città, quella non a caso chiamata anche piazza del Popolo. Della sua storia e più in generale delle lotte per il lavoro, la libertà e la giustizia sociale, in un interessante parallelismo con i movimenti nati su internet che stanno infiammando il nord Africa e gli animi dei giovani del nostro tempo, discuteranno, moderati dal direttore dell’Istituto Salvemini, Santi Fedele, gli storici Antonio Baglio e Luciana Caminiti dell’Università di Messina, Lillo Oceano segretario generale della Cgil di Messina, Andrea Gattuso giovane sindacalista della Cgil Sicilia, la scrittrice/giornalista Simona Mafai condirettore di Mezzocielo e Adolfo Pepe, storico e direttore della Fondazione Di Vittorio.
Storici e politici concordano sul ruolo centrale vissuto da Lo Sardo nel cammino per la conquista dei diritti e delle libertà civili dei suoi concittadini e dei sicilianitutti, “La storia di Lo Sardo – osserva Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina – è la storia di un avvocato messinese che ha deciso di dedicare la propri esistenza alla difesa dei diritti dei lavoratori e dei più deboli. Al riscatto ed alla emancipazione degli oppressi nel nome della fede in un avvenire di libertà, democrazia, giustizia sociale. Fede che non ha mai rinnegato, neppure quando tale coerenza gli è costata vita”.