Si ricomincia da una riunione. L’ennesima. Così com’era già stato fatto a fine aprile, poi ai primi di giugno, adesso una nuova convocazione e l’occasione per prendere quegli stessi impegni che fino ad oggi sono risultati vani. La strategia dell’assessore Daniele Ialacqua sul fronte rifiuti non cambia. La città ormai da due mesi trascina un’emergenza che sembra non voler avere fine e per fronteggiarla l’esponente della giunta Accorinti continua a programmare riunioni con gli attori protagonisti di un settore che è totalmente al collasso. Il nuovo incontro è stato fissato per oggi pomeriggio alle 18 e, come si legge nella nota di convocazione indirizzata a Ato3, Messinambiente, MessinaServizi, Srr, sindaco e assessori, servirà «per valutare l'attuale situazione della raccolta dei rifiuti in città e fare il punto sull'efficacia degli interventi assunti e sugli eventuali nuovi provvedimenti in corso o da assumere visto il persistere della situazione di crisi. Sarà anche l'occasione per valutare l'impatto sul servizio degli ultimi accadimenti, quali l'incendio all'impianto di Pace, il blocco dell'impianto a seguito di un provvedimento della Città Metropolitana, i danni causati dagli incendi di questi giorni all'impianto di compostaggio di Patti dove confluiscono i rifiuti verdi della città».
A tutti gli invitati all'incontro Ialacqua chiede di partecipare con adeguata documentazione, ciascuno per la parte di competenza, per avere il maggior numero di elementi per valutare la situazione e programmare gli interventi futuri. In particolare si richiedono dati precisi in merito a: quantitativo dei rifiuti ancora non raccolti in strada; mappa territoriale delle criticità; le motivazioni per le quali in alcune zone persistono maggiormente le situazioni di crisi (vedi viale giostra, circonvallazione, alcuni quartieri periferici); quantitativo dei rifiuti raccolti quotidianamente; servizi straordinari eseguiti; dati distributi per settore dei lavoratori impiegati e del numero di giornate lavorate e/o non lavorate; situazione dei mezzi, di raccolta e di trasporto in discarica (in riparazione, fuori uso, operativi); situazione della raccolta differenziata porta a porta nel 1° e 6° quartiere; situazione della raccolta porta a porta commerciale; situazione del servizio a favore dei lidi balneari; programmazione pulizia spiagge; interventi di disinfestazione e deodorizzazione effettuati e/o programmati; stato dell'arte del nuovo impianto di Pace per la valorizzazione della frazione secca della raccolta differenziata; dati sul controllo del territorio e sullo stato dell'arte del procedimento per l'installazione della videosorveglianza; procedure di passaggio alla nuova società. E anche questo era già stato fatto nelle scorse riunioni.
«Sembra di correre una corsa ad ostacoli che però non ha mai fine perché strada facendo si aggiungono nuovi ostacoli. E' necessario chiarire una volte per tutte se questi ostacoli derivano dal caso o se vi sia qualcuno che li crea per rendere più difficile la strada tracciata dall'Amministrazione comunale per uscire dal sistema dell'emergenza che, com'è noto, è un sistema che favorisce affari, clientele, interessi della criminalità organizzata, a danno dei cittadini e del territorio” commenta Ialacqua che cerca responsabilità ed eventuali “complotti” nella gestione dei servizi.
Ciò che inevitabilmente preoccupa è che ormai da oltre due mesi si va avanti così e nulla è cambiato. La spazzatura è sempre lì, intorno a cassonetti e sui marciapiedi, innumerevoli sono le segnalazioni e le richieste di intervento, tanta è l’esasperazione dei cittadini. A tutto questo l’assessore Ialacqua risponde con la convocazione di quella che ha ribattezzato come “Unità di crisi” per l’emergenza rifiuti. Unità di crisi che evidentemente in due mesi non ha compreso bene le falle di un sistema rifiuti che non funziona e che non riesce a rientrare da un’emergenza ormai cronica e ordinaria. Questa Unità di crisi era nata esattamente un mese fa, sempre a seguito di un confronto in piena fase emergenziale. Ma prima ancora già il 27 aprile scorso erano state definite le strategie per uscire dalla crisi rifiuti. Era stato deciso che maggio doveva essere il mese per sperimentare un nuovo piano di azione per arginare le emergenze rifiuti e ripulire la città. Doveva essere il banco di prova per un lavoro sinergico tra Messinambiente, assessorato all’Ambiente, Ato3, Polizia Municipale. Potenziamento dei servizi, maggiori sforzi soprattutto su alcune zone che solitamente soffrono di più, più controlli e pugno duro contro l’inciviltà e l’illegalità, incontri per rimodulare ciò che non funziona: lo scorso 27 aprile erano stati fissati questi punti per fronteggiare le carenze nella raccolta rifiuti. Si erano impegnati, ognuno per le proprie competenze, l’assessore Ialacqua e i vertici di Messinambiente. Maggio è passato e la situazione è solo peggiorata. Così il 5 giugno ci fu un’altra convocazione, un altro lungo confronto e il “varo” dell’unità di crisi. E’ trascorso tutto il mese e lo spettacolo che si vede sulle strade resta desolante: cassonetti stracolmi, zone in cui la raccolta non viene effettuata da giorni, montagne di spazzatura sui marciapiedi, cataste a ogni angolo anche in pieno centro città. A questo si aggiunge il sequestro da 1,2 milioni che ha tolto a Messinambiente i soldi in cassa, il secondo incendio a Pace, la chiusura dell’impianto da parte della Città Metropolitana e la conseguente sospensione temporanea delle isole ecologiche, perché senza impianto si deve fermare la raccolta differenziata. Da oggi scatta anche il countdown sul fronte del fallimento, Messinambiente ha presentato il piano e adesso si attende la decisione del giudice. Il momento è difficilissimo. Si vedrà se questa ennesima riunione potrà davvero dare qualche frutto questa volta.
Francesca Stornante