TAORMINA – Il Città di Taormina vince di misura l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia con l’Acicatena: un successo per 1-0 importante nell’ottica del doppio confronto, con il ritorno in programma tra due settimane nel centro in provincia di Catania. Gara con poche occasioni da rete, decisa al 12’ dal gol da attaccante vero di Simone Abate, al terzo centro con la maglia del Città di Taormina.
Mister Furnari ha dovuto fare i conti con tante assenze (tra gli altri Famà, Saccullo, Emanuele, Sardo e Pantano) e ha impiegato dal primo minuto capitan Mannino in mezzo al campo. Con lui gli under Petrullo e Salvo Strano. In difesa torna Amante, sulle corsie esterne Urso e Ginagò. Davanti il tandem Biondo-Abate. Conferme, poi, per il Cirnigliaro, Angelo Strano e Trovato.
Avvio a ritmi bassi e con poche emozioni e il match si sblocca alla prima vera azione: al 12’ Abate controlla un bel lancio di Ginagò, calcia rasoterra e realizza un gran gol, con la palla che batte sul palo interno e si insacca. Bisogna attendere poi il 25’ per annotare una nuova occasione da rete, ma Abate e Amante si ostacolano sul corner di Urso e l’azione sfuma. Lo stesso Urso, un minuto dopo, riceve la spizzata di Abate, salta due uomini e calcia col piattone da dentro l’area, Castrianni si esalta e allunga in corner. Nel finale del tempo l’Acicatena guadagna campo e si rende pericoloso due volte: La Piana prima calcia a lato da buona posizione, poi scatta sul filo fuorigioco e serve Genovese, il cui tiro con la porta praticamente spalancata è salvato sulla linea da Trovato.
Ripresa che ricalca i ritmi della fase finale del primo tempo. Al 53’ Castrianni vola sulla botta da dentro l’area di Salvo Strano, mentre sul fronte opposto Cirnigliaro respinge il tirocross di La Piana, prima del salvataggio col corpo di Angelo Strano sul tap-in a botta sicura di Carbonaro. Al 75’ fa il suo debutto stagionale Mauro Puglia che prende il posto di Salvo Strano (unico cambio di Furnari) e nel taccuino va annotata solo una conclusione dalla distanza di Trovato che Castrianni respinge lateralmente.