Coprifuoco e aperture. Il malcontento va oltre i governatori delle regioni. “Pensare ad un coprifuoco alle 22 con l’arrivo imminente della stagione estiva – esordisce il sindaco di S. Teresa di Riva e deputato regionale Danilo Lo Giudice – è una totale assurdità. Il governo nazionale deve essere chiaro una volta per tutte e dirci chiaramente cosa vuole fare delle migliaia di attività che da mesi sono chiuse e che sperano in una ripartenza. Ripartenza che però – incalza Lo Giudice – non può vedere un presupposto del genere. Siano chiari una volta per tutte, altrimenti il rischio di vedere la gente in piazza esasperata, come peraltro già avvenuto, sarà concreto”. A S. Teresa di Riva, da anni bandiera blu, serpeggia malumore. “Nella nostra comunità la bandiera blu – chiosa il sindaco – è stata il trampolino di lancio per una prospettiva turistica, con il proliferare di B&B e attività di servizi correlate. Con questi presupposti è impensabile per i privati immaginare il futuro prossimo, programmare. Noi come amministrazione faremo la nostra parte per garantire i servizi al meglio, ma è chiaro che se non si consentirà alle attività private di ripartire, tutto sarà vano. In Sicilia alle 22 si esce di casa, perché fino alle 21 ci godiamo il nostro splendido mare e la nostra splendida spiaggia, dopo una giornata di lavoro, magari, che ahimè oggi diventa sempre una chimera”.
Fa eco Carmelo Pintaudi, presidente di Imprenditori per Taormina: “Dal nuovo decreto ci sentiamo presi in giro ulteriormente. Mantenere il coprifuoco è improponibile: sarà impossibile sedersi per la cena ed anche svolgere gli spettacoli al Teatro antico. Inoltre, in zona gialla, si deve dare la possibilità, ad una città come Taormina, di aprire anche a quanti non hanno la possibilità di usufruire del suolo pubblico esterno. Sarebbe una giungla di tavolini e sedie”. Sono diversi i ristoranti in difficoltà, proprio per questo motivo, soprattutto nel centro storico. La voglia di ripartire è tanta. Ed anche la consapevolezza di farlo nella massima sicurezza, in considerazione della situazione epidemiologica. In molti fanno notare che nelle attuali condizioni è impossibile programmare, in quanto non essendoci certezze scarseggiano le prenotazioni. E non è poco per una città come Taormina che vive di turismo.