Politica

Salvacolline, M5S e CapitaleMessina: l’amministrazione ritiri la delibera

E’ un coro di no quello che da Ordini professionali, sindacati, Sicindustria, Legambiente, associazioni, partiti, mira ad invitare l’amministrazione comunale a ritirare la Variante al Prg.

Nonostante ciò la giunta tira dritto e l’assessore De Cola chiede anche il commissariamento da parte della Regione.

A ribadire il NO è stato il M5S con una nota: “Nonostante siamo ancora penalizzati dall’assenza in Consiglio vogliamo ricordare come da anni ormai ci battiamo a favore del nuovo PRG, vero strumento di sviluppo, e come senza mezze misure avversiamo la variante e tutte le inutili polemiche che ne stanno conseguendo” I deputati del M5S chiedono che la Salvacolline venga ritirata e ricordano “l’importanza delle zone dei servizi pubblici sportivi in cui deve essere inserita una norma che permetta l’utilizzo polifunzionale di grandi impianti sportivi. Chiediamo quale sia la legge che impone la secretazione degli atti visto che, dalle nostre ricerche, non è ancora emersa alcuna norma che costringa le amministrazioni a fare questo. Anzi, esistono invece leggi che costringono gli Enti a rendere pubbliche le scelte di pianificazione urbanistica prima della loro adozione e non dopo”.

Oggi si riunirà la conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale di Messina, per dirimere il problema della possibile incompatibilità dei consiglieri in relazione alla votazione sulla Variante di salvaguardia e su questo punto spara a zero CapitaleMessina: “L’unica incompatibilità è quella della Variante con la città.Perché questo controverso strumento urbanistico in questi anni non ha raccolto altro che scarsi consensi e molti dissensi, suscitando la schiacciante contrarietà dell’opinione pubblica cittadina, tecnica e non, rappresentata da Ordini professionali, Sindacati, categorie produttive, forze sociali e politiche. Tutta la città si è espressa contro la Variante, e poco importa che da oltrestretto arrivi qualche parere favorevole: sulle scelte che condizionano i destini del nostro territorio, le posizioni nate in città devono avere un peso specifico superiore. La mancanza di trasparenza è inaccettabile e non è giustificata da alcuna norma. Nessuna delle leggi regionali o nazionali prescrive la secretazione degli atti. Al massimo si invita alla riservatezza, che è altra cosa.

E non convincono neanche le dichiarazione di De Cola, secondo il quale con la Variante si blocca la costruzione di novemila case sulle colline. È pura propaganda, perché quelle aree sono già tutelate da altri strumenti.A questo punto il ritiro della Variante ci sembra l’unico atto di responsabilità da parte dell’Amministrazione, salvo che non si voglia arrivare ad un braccio di ferro da strumentalizzare a fini elettorali.

Ma crediamo che i consiglieri comunali non potranno che sintonizzarsi con l’opinione pubblica cittadina, e bocceranno comunque la Variante. Dovrà essere compito della prossima amministrazione aprire un confronto ampio e trasparente per pianificare il futuro urbanistico della città.”